Di fronte alla profonda crisi antropologica e di senso che il mondo sta attraversando, “la Chiesa ha il dovere di rispondere in modo adeguato ed efficace”.
Lo scrive il Papa nel Messaggio inviato all’Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana che, con il convegno internazionale e interdisciplinare “Adamo, dove sei? La questione antropologica oggi”, celebra il 50.mo anniversario dalla sua fondazione.
L’evento intende analizzare in che modo le sfide di oggi – fra cui la globalizzazione, le nuove tecnologie, la crisi ecologica, il postumano – influenzano la persona umana e la sua dignità trascendente e se la Chiesa sarà in grado di rispondere in modo creativo e in vista del futuro. Tutto ciò dal punto di vista psicologico, filosofico, teologico e sociologico.
La guerra la peggiore conseguenza della distruttività umana
Analizzando il presente, nel suo Messaggio, Francesco allude a quanto sta accadendo in Ucraina, e definisce “l’immane tragedia della guerra che si sta consumando davanti ai nostri occhi, “la peggiore conseguenza della distruttività umana, individuale e sistemica, che non viene presa sufficientemente sul serio e non viene dovutamente curata ed estirpata alla radice”.
Afferma che occorre “imparare a dire no al male”, “sollevare quanti sono feriti o offesi nella loro dignità” e “formare persone capaci a loro volta di forgiare formatori con una solida preparazione antropologica”. Per questo la Chiesa continua ad aspettarsi dall’Istituto “un servizio di qualità basato sulle conoscenze della psicologia con gli apporti della teologia e della filosofia”.
“La vostra missione è a servizio della promozione della persona umana e del continuo processo di evangelizzazione – aggiunge il Pontefice – che si realizza traducendo nel concreto dell’esistenza umana il dono supremo della Redenzione compiuto dal Signore Gesù Cristo”.