In Piazza San Pietro si è celebrata questa sera la Messa in occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie. Papa Francesco invita a vivere in famiglia la vera libertà, che si esprime nello spirito di servizio, ai genitori dice di dare fiducia ai figli e di mostrare loro la fedeltà alla propria vocazione di sposi.
Alle famiglie presenti il Papa affida il mandato di annunciare dovunque il Vangelo. Il prossimo Incontro Mondiale si svolgerà nel 2028
Adriana Masotti – Città del Vaticano per Vaticannews.va
E’ la gratitudine il sentimento che le famiglie di Roma, e quelle arrivate fin qui in rappresentanza delle famiglie di tutto il mondo, portano davanti al Signore questa sera in una coloratissima Piazza San Pietro dove si respira l’universalità della Chiesa. Gratitudine, dice Papa Francesco, per “tutto ciò che lo Spirito Santo ha seminato” in questi giorni attraverso la condivisione di esperienze, di riflessioni, di sogni e di propositi.
La celebrazione eucaristica, uno dei momenti conclusivi del X Incontro Mondiale delle Famiglie che si era aperto mercoledì scorso, è presieduta dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Il Papa è presente, accanto all’altare e pronuncia l’omelia. 25 mila le persone nella piazza.
La libertà portata da Gesù è “orientata all’amore”
Le letture liturgiche della Messa sono quelle della domenica e tutte tre parlano di “vocazione”, il tema stesso di questo X Incontro: “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. Papa Francesco inizia la sua riflessione commentando la seconda Lettura, tratta dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati al cui centro c’è il concetto di libertà.
La libertà è uno dei principali beni oggi desiderati, “tutti desiderano essere liberi”, osserva, e perciò “tutti aspirano ad affrancarsi da ogni tipo di ‘prigione’: culturale, sociale, economica”. Ma è la libertà interiore quella che conta di più e questa libertà è un dono, afferma il Papa. E’ Cristo che, a prezzo del suo sangue, ci ha liberati da ogni schiavitù e, prima di tutto, dall’essere concentrati solo su noi stessi. La libertà portata da Gesù, infatti, “è tutta orientata all’amore” e questo ha molto a che fare con le famiglie:
Tutti voi coniugi, formando la vostra famiglia, con la grazia di Cristo avete fatto questa scelta coraggiosa: non usare la vostra libertà per voi stessi, ma per amare le persone che Dio vi ha messo accanto. Invece di vivere come “isole”, vi siete messi “a servizio gli uni degli altri”. Così si vive la libertà in famiglia! Non ci sono “pianeti” o “satelliti” che viaggiano ognuno per la sua propria orbita. La famiglia è il luogo dell’incontro, della condivisione, dell’uscire da sé stessi per accogliere l’altro e stargli vicino. È il primo luogo dove si impara ad amare. Questo non dimenticarlo mai: la famiglia è il primo luogo dove si impara ad amare.
Trasmettere ai figli la passione per la vita
Con realismo, Papa Francesco osserva che non sempre è così, è necessario dunque, dice, difendere la famiglia e impegnarsi perché essa non perda il suo DNA, “l’accoglienza e lo spirito di servizio” che si esprimono anche in un giusto rapporto tra le generazioni e con il “passaggio del testimone” tra genitori e figli. I profeti Elia ed Eliseo di cui racconta il primo Libro dei Re, ne sono un esempio. Elia riceve da Dio il comando di fare di Eliseo il suo successore, sarà lui a proseguire la sua missione in Israele. In lui, benché sia giovane, il Signore ha fiducia:
Quanto è importante per i genitori contemplare il modo di agire di Dio! Dio ama i giovani, ma non per questo li preserva da ogni rischio, da ogni sfida e da ogni sofferenza. Dio non è ansioso e iperprotettivo; al contrario, ha fiducia in loro e chiama ciascuno alla misura alta della vita e della missione. (…) Cari genitori, la Parola di Dio ci mostra la strada: non preservare i figli da ogni minimo disagio e sofferenza, ma cercare di trasmettere loro la passione per la vita, la passione di accendere in essi il desiderio di trovare la loro vocazione e di abbracciare la missione grande che Dio ha pensato per loro.
Non c’è modo migliore di aiutare un figlio e di incoraggiarlo a seguire la sua vocazione, prosegue il Papa, che vedere i genitori vivere “con fedeltà e pazienza” la propria come una missione, “nonostante le difficoltà, i momenti tristi e le prove”.