Papa Francesco: La famiglia è una fabbrica di speranza!

Uno spumeggiante Papa Francesco ha tenuto un intervento davvero sorprendente alla Festa delle Famiglie di PhiladelPhia.

Musica e canti si sono alternati alle testimonianze. Areta Franklin ha cantato Amazing Grace, Andrea Bocelli il Padre Nostro, e via via gli artisti si sono susseguiti sul palco. Uno dei momenti più emozionanti è stato l’intervento della figlia della santa Gianna Berretta Molla che ha letto una lettera scritta dalla madre.

Sul palco è salita anche una famiglia per ogni continente: una mamma ucraina con il figlio disabile; una famiglia siriana fuggita dalla guerra; due coniugi americani con figli, nipoti e pronipoti; una mamma nigeriana che per avere figli ha molto sofferto, infine una coppia di sposi che ha celebrato i 60 anni di vita coniugale: provengono dal Canada, ma sono originari dell’Argentina da dove sono dovuti fuggire per problemi politici.

Al termine delle testimonianze c’è stato l’intervento di Papa Francesco, che ha abbandonato il testo preparato, ed anche gli appunti che aveva preso nel corso della serata, per parlare a braccio:

“Un giorno – racconta Francesco – un bambino mi chiese: «Padre, che cosa faceva Dio prima di creare il mondo?». Mi è costata fatica rispondere e gli ho detto: prima di creare il mondo Dio amava, perché Dio è amore. Ed era così grande il suo amore… quanto dico non so se è così teologico… era così grande che non poteva essere egoista doveva andare oltre sé per avere qualcuno da amare anche fuori di sé. Lì Dio creò il mondo, questa meraviglia che vediamo e che oggi noi stiamo distruggendo”.

“Dio – ha proseguito Francesco – ha creato l’uomo e gli ha donato il mondo, tutto l’amore che ha messo in questa creazione meravigliosa l’ha donata a una famiglia. Torniamo indietro un po’: tutto l’amore, tutta la bellezza che Dio ha, la dona alla famiglia. Una famiglia è veramente famiglia quando apre le braccia per ricevere tutto questo amore”.

“Ma il paradiso terrestre non è più qua. La vita ha i suoi problemi. Gli uomini per l’astuzia del demonio hanno imparato a dividersi e tutto questo amore che Dio ci ha dato… quasi si perde. In poco tempo arriva il primo crimine. Il primo fratricidio: un fratello uccide un fratello. La guerra. L’amore, la bellezza di Dio, e la distruzione della guerra. Tra queste due posizioni noi camminiamo oggi. Sta a noi scegliere quale via percorrere”.

Poi Francesco ha fatto un altro passo indietro: “Quando l’uomo e la sua sposa hanno commesso un errore, Dio non li ha lasciati soli. Tanto è il suo amore che ha cominciato a camminare con l’umanità, con il suo popolo, fino a quando è arrivato il momento dare il suo dono d’amore più grande: suo Figlio. E dove lo ha mandato? In un palazzo? In un’impresa? No. Lo ha mandato in una famiglia! E ha potuto farlo perché questa famiglia era una famiglia con il cuore aperto all’amore. Aveva le porte aperte all’amore!”.

“Pensiamo a Maria: una ragazza, non poteva credere, come può succedere questo? Quando glielo hanno spiegato, ha obbedito! Pensiamo a Giuseppe: si ritrova con questa sorpresa con non comprende. La accetta, obbedisce. In questa obbedienza d’amore di questa donna, Maria, e di questo uomo, Giuseppe, c’è la famiglia in cui viene Gesù”.

“Dio sempre bussa alla porta dei cuori, gli piace farlo, ma soprattutto vuole bussare alla porta della famiglia, cerca di incontrare famiglie unite, che si amano, che crescono i figli e costruiscono una società di verità, bontà e bellezza”.

“Qui siamo alla festa della famiglia. Io dico che la famiglia ha una carta di cittadinanza divina! La carta di cittadinanza gliel’ha data Dio! Perché nel suo seno crescano verità, bontà e bellezza”.

“Qualcuno mi potrebbe dire: padre, lei parla così perché è celibe! Nella famiglia ci sono difficoltà. In famiglia si discute. A volte… volano i piatti. I bambini fan venire il mal di testa e… no oggi non vi parlo delle suocere… Nella famiglia sempre ci sono anche le croci. Però nella famiglia, dopo la croce, c’è la resurrezione! Perché il Figlio di Dio ci ha aperto questo cammino. La famiglia è una fabbrica di speranza, di speranza di vita e resurrezione”.

Papa Francesco ha anche parlato di nonni e bambini: “I bambini sono il futuro, la forza che porta avanti, su di loro poniamo speranza. I nonni sono la memoria della famiglia, ci hanno dato la fede, ce l’hanno trasmessa. Un popolo che non sa prendersi cura dei bambini e dei nonni è un popolo senza futuro perché non ha più la forza nè la memoria”.

“Vi suggerisco – ha concluso Papa Francesco – di non terminare mai la giornata senza fare la pace. In una famiglia non si può finire il giorno in guerra. Che Dio vi animi ad andare avanti: curiamo la famiglia, difendiamo la famiglia perché lì si gioca il nostro futuro”.

Di Alessandro Ginotta per PAPABOYS 3.0

 

 

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