E’, ha detto ancora il Papa, una luce che “si offre e dà pace”. La luce di Gesù, ha proseguito, “non fa spettacolo, è una luce che viene nel cuore”. Tuttavia, ha avvertito, “è vero che il diavolo tante volte viene travestito da angelo di luce: a lui piace imitare Gesù e si fa buono, ci parla tranquillamente, come ha parlato a Gesù dopo il digiuno nel deserto”. Ecco perché dobbiamo chiedere al Signore “la saggezza del discernimento per conoscere quando è Gesù che ci dà la luce e quando è proprio il demonio, travestito da angelo di luce”:
“Quanti credono di vivere nella luce e sono nelle tenebre, ma non se ne accorgono. Come è la luce che ci offre Gesù? La luce di Gesù possiamo conoscerla, perché è una luce umile, non è una luce che si impone: è umile. E’ una luce mite, con la fortezza della mitezza. E’ una luce che parla al cuore ed è anche una luce che ti offre la Croce. Se noi nella nostra luce interiore siamo uomini miti, sentiamo la voce di Gesù nel cuore e guardiamo senza paura la Croce: quella è luce di Gesù”.
Ma se, invece, viene una luce che ti “rende orgoglioso”, ha ammonito, una luce che “ti porta a guardare gli altri dall’alto”, a disprezzare gli altri, “alla superbia, quella non è luce di Gesù: è luce del diavolo, travestito da Gesù, da angelo di luce”. Il Papa ha così indicato il modo per distinguere la vera luce da quella falsa: “Sempre dove è Gesù c’è umiltà, mitezza, amore e Croce”. Mai, ha soggiunto, “troveremo un Gesù che non sia umile, mite, senza amore e senza Croce”. Dobbiamo allora andare dietro di Lui, “senza paura”, seguire la sua luce perché la luce di Gesù “è bella e fa tanto bene”. Nel Vangelo odierno, ha concluso, Gesù scaccia il demonio e la gente è persa da timore difronte ad una parola che scaccia gli spiriti impuri:
“Gesù non ha bisogno di un esercito per scacciare via i demoni, non ha bisogno della superbia, non ha bisogno della forza, dell’orgoglio. ‘Che parola è mai questa che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?’ Questa è una parola umile, mite, con tanto amore; è una parola che ci accompagna nei momenti di Croce. Chiediamo al Signore che ci dia oggi la grazia della sua Luce e ci insegni a distinguere quando la luce è di Lui e quando è una luce artificiale, fatta dal nemico, per ingannarci”.
Il servizio è di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana
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