Papa Francesco all’udienza: la vecchiaia è un limite e un dono, scartarla è tradire la vita
Ancora una catechesi dedicata alla vecchiaia, quella all’udienza generale di oggi. Lo spunto della riflessione di Papa Francesco è questa volta un brano del Vangelo di Marco. Il tema è “Il lieto servizio della fede che si apprende nella gratitudine”.
“La suocera di Simone era a letto con la febbre”, scrive l’evangelista. E Papa Francesco commenta dicendo che anche la semplice febbre in età avanzata può essere pericolosa. Per questo, da vecchi, bisogna avere pazienza con il proprio corpo e capire che cosa gli si può ancora chiedere.
È come un colpo duro che si abbatte su un tempo già difficile. La malattia del vecchio sembra affrettare la morte e comunque diminuire quel tempo da vivere che già consideriamo ormai breve. Si insinua il dubbio che non ci riprenderemo, che “questa volta sarà l’ultima che mi ammalo…”. Non si riesce a sognare la speranza in un futuro che appare ormai inesistente.
E’ bene che sia la comunità a prendersi cura degli anziani
E c’è un insegnamento nel brano evangelico che il Papa sottolinea, il fatto che Gesù non va da solo a far visita a quell’anziana donna malata, ma si reca da lei insieme ai discepoli. E Francesco prosegue dicendo che è “la comunità cristiana che deve prendersi cura degli anziani”, soprattutto oggi che il numero degli anziani è cresciuto.
Dobbiamo sentire la responsabilità di visitare gli anziani che spesso sono soli e presentarli al Signore con la nostra preghiera. Gesù stesso ci insegnerà come amarli. “Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e quando si sta spegnendo” (Messaggio alla Pontificia Accademia per la Vita, 19 febbraio 2014). La vita è sempre preziosa.
Papa Francesco al termine dell’udienza generale torna a parlare della guerra in Ucraina e chiede di non considerarla “una cosa lontana”, ma lo stillicidio di una nazione cui essere vicini con aiuti e preghiere
Il ricordo si affievolisce, il dolore rischia di raffreddarsi. Utilizza questa espressione Papa Francesco per descrivere la condizione che, da quasi quattro mesi, sta vivendo la popolazione ucraina.
Lo fa al termine dell’udienza generale di questo mercoledì, parlando a braccio nei saluti ai pellegrini di lingua italiana. Dal Papa, ancora una volta, l’invito a non dimenticare il dramma della guerra:
Per favore, non dimentichiamo il popolo martoriato dell’Ucraina in guerra. Non abituiamoci a vivere come se la guerra fosse una cosa lontana.
Il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra preghiera e il nostro aiuto vadano sempre vicino a questo popolo che soffre tanto e che sta portando avanti un vero martirio.