Il messaggio di Papa Francesco ai partecipanti al 25.mo Congresso mariologico mariano internazionale, in programma fino a sabato in modalità online.
Maria “è la Madre di tutti, indipendentemente dall’etnia o dalla nazionalità”. È “un punto di riferimento per una cultura capace di superare le barriere che possono creare divisione” e “sul cammino di questa cultura di fraternità lo Spirito ci chiama ad accogliere nuovamente il segno di consolazione e di sicura speranza che ha il nome, il volto, il cuore di Maria, donna, discepola, madre e amica”.
Con queste parole Papa Francesco si rivolge ai partecipanti del 25.mo Congresso mariologico mariano internazionale che da oggi all’11 settembre vedrà confrontarsi circa 300 rappresentanti delle società mariologiche e studiosi provenienti da tutto il mondo sul tema “Maria tra teologie e culture oggi. Modelli, comunicazioni, prospettive”. Organizzato dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis e presieduto a nome del Papa dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, il convegno si svolgerà per la prima volta in videoconferenza.
Un modo diverso dal solito per celebrare questo evento, ribadisce Francesco, che condivide la gioia dei partecipanti. Tuttavia, osserva, “il nostro rallegrarci non dimentichi il grido silenzioso di tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di grande difficoltà, aggravate dalla pandemia”. “La vera gioia che viene dal Signore”, prosegue il Papa, “dà sempre spazio alle voci dei dimenticati, perché insieme a loro si possa costruire un futuro migliore”. “Maria”, sottolinea, “nella bellezza della sequela evangelica e nel servizio al bene comune dell’umanità e del pianeta, educa sempre all’ascolto di queste voci e Lei stessa si fa voce dei senza voce”.
Il Papa ricorda anche come negli oltre sessant’anni di attività la Pontificia Academia Mariana Internationalis abbia sempre offerto “spunti, intuizioni, idee e approfondimenti” in un’epoca di mutamenti e ribadisce quanto scritto alle Accademie Pontificie il 4 dicembre 2019: la mariologia è “una presenza necessaria di dialogo fra le culture, capace di alimentare la fraternità e la pace”. Maria, infatti, ha una sua specifica presenza sulle frontiere e questi che viviamo sono i “tempi di Maria”, e la Pontificia Academia, “perseverando nel suo impegno di rinnovamento, cerca di leggere i segni di questi tempi, a beneficio della Chiesa e di ogni donna e uomo di buona volontà”.
Ricordando le parole di Papa Benedetto XVI, Francesco sottolinea poi come “il mistero che la persona di Maria racchiude in sé è il mistero stesso della Parola di Dio incarnata”. Una Parola che nutre la “pietà popolare”, che proprio alla Madonna “attinge con naturalezza”.
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