Paolo Ondarza – Città del Vaticano per Vaticannews.va
Solidarietà, qualità del lavoro, legami intergenerazionali, tutela della Casa Comune. Questi i punti al centro del discorso rivolto da Papa Francesco ad una delegazione dei membri dell’Associazione Italiana dei Chimici del Cuoio, ricevuta oggi in Vaticano.
Constatando le difficoltà nel mondo del lavoro, aggravate da due anni di pandemia, Francesco esorta a tenere alta la guardia su giustizia e sicurezza:
La crisi può essere affrontata come un’opportunità per crescere insieme nella solidarietà e nella qualità del lavoro. L’esempio e l’intercessione di San Giuseppe vi aiutino a non cedere allo scoraggiamento, a valorizzare con creatività i vostri talenti e la vostra grande esperienza per andare avanti e aprire vie nuove.
Saggezza ed entusiasmo
Punto di riferimento per tutti gli operatori del mondo della pelle, l’Associazione Italiana dei Chimici del Cuoio raduna tecnici, laureati o diplomati, addetti alle industrie della concia, dei coloranti e di tutte le aziende di un settore molto specifico, nel quale le conoscenze scientifiche e tecniche sono applicate ad un’antica tradizione:
Siete una categoria di lavoratori molto specifica, che nel grande “poliedro” della società globale offre un contributo originale e caratteristico. È molto importante far incontrare la saggezza degli anziani e l’entusiasmo dei giovani: immagino i giovani che si appassionano a un settore originale come il vostro, e hanno bisogno di trovare “vecchi del mestiere”, che hanno tanto da insegnare, e non solo sul piano tecnico, ma anche su quello umano. Per me la sfida di questo momento è l’incontro fra i nonni e i nipoti, scavalcando i genitori forse, ma quello è un incontro-chiave e dobbiamo lavorare perché i giovani incontrino i vecchi. È una sfida di questo momento.