Le parole di Papa Francesco nell’incontro con il Capitolo Generale dell’Ordine dei Servi di Maria
Papa Francesco questa mattina ha avuto l’occasione di incontrare i partecipanti al 214° Capitolo generale dell’Ordine dei Servi di Maria, che affonda le sue radici nel XIII secolo, è lo spunto per il Papa per tornare con la memoria al 1957 e all’incontro personale con due rappresentanti dell’Ordine, avvenuta in seminario. Sono stati loro – rivela Francesco consegnando il discorso preparato perchè sia distribuito ai presenti – a far conoscere al pontefice la storia dei Sette Santi Fondatori, ex mercanti, la cui consacrazione alla Vergine fu il motivo per l’abbandono di tutta una vita fatta di ricchezze e agio nella vivace Firenze del tempo.
La loro vicenda narra che prima decisero di ritirarsi sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, per far vita comune nella penitenza e nella contemplazione, poi, richiamati dal servizio alla gente tornarono nella periferia della città e si diedero all’apostolato e alla formazione.
Papa Francesco tornando con la memoria a quell’incontro di 62 anni fa, che lo colpì in modo particolare, mette in luce due aspetti che ancora segnano nei secoli l’Ordine e che sono anche il suo auspicio per il futuro: il servizio totalmente dedicato a Maria e la speranza che lo deve accompagnare, in un tempo in continuo cambiamento, col supporto costante della preghiera.
Tutto inizia però, spiega Francesco, dalla vicenda dei Sette Santi Fondatori talmente forte come testimonianza di “santità”, afferma il Papa, che ogni anno lo ricorda anche con una Messa il giorno della Memoria liturgica, il 17 febbraio. “Loro si sono fatti servi” afferma Francesco “servi di Maria” perchè hanno “capito il ruolo della Madonna nella Redenzione”, il ruolo di Maria ” che fa nascere, crescere Gesù” e la Chiesa:
Imitano la Madonna proprio in questo servizio. E si fanno suoi servi, perché li conduca proprio in questa strada di servizio. Parola prima: servizio. Siete servi. Non dimenticatevi mai questo. Non siete padroni. Servi.
Farsi servi – aggiunge Francesco – significa anche “rinunciare a certe libertà” ma tutto rientra nel servizio, come è stato per Maria quando ha accettato di farsi serva del Signore e così è stato per Gesù che si è messo a servizio dell’umanità.
Sempre tenendo come modello lo stile di Maria, il Papa indica poi che il servizio da incarnare deve essere pieno di “speranza”. Questa è l’altra parola chiave: speranza. Maria umanamente non ne aveva motivi – afferma il Papa – tra tutte le contraddizioni che hanno segnato la vita di Gesù sin dalla nascita, eppure lei “guardava avanti, era la signora della speranza”, al contrario di noi tutti che – osserva- oggi siamo “dottori nella mancanza di speranza”:
Sempre troviamo scappatoie per non avere speranza, quando incominciamo a lamentarci del mondo: “Ma questo, queste calamità, le cose che succedono … “. Succedono cose brutte, ma non più brutte di quelle che accadevano al tempo della Madonna. Lo stesso. Il mondo cambia le forme, ma le schiavitù, le guerre, le crudeltà di quel tempo sono quelle di oggi. Ma seminare speranza, guardare oltre. Anche la Madonna ci insegna a seminare speranza. Pensate al Calvario, pensate alla Pentecoste, pregando con i discepoli. È la Madonna dei dolori. E nel dolore, nella povertà, nello spogliamento viene la speranza, si vede chiara, no? Quando uno sta bene non è tanto facile esprimere la speranza, ma quando ci sono le difficoltà viene la speranza. E Lei è una maestra; ci ha insegnato tanto. Ci ha insegnato tanto.
Ma per essere “servi di Maria” e “servi di speranza” occorre pregare. Questa è l’altra sottolineatura che il Papa fa parlando ai rappresentanti dell’Ordine. In un “tempo che cambia” e che ci chiede di affidarci continuamente a Dio, ribadisce il pontefice, come è stato nell’esperienza dei Sette Santi Fondatori la preghiera è fondamentale e miracolosa e i primi a dover credere in questo potere, nota, sono proprio “vescovi e preti”:
Mi raccomando: non lasciate la preghiera. È il fondamento della vostra vita. Ma la preghiera è anche come chiedere l’elemosina alla Madonna: “Aiutami a essere un servo fedele”. È la preghiera che è feconda che vi darà vocazioni e tante cose. La preghiera è lo strumento che fa dei miracoli. Fa dei miracoli.
Concludendo dunque Francesco rinnova a tutti l’invito a guardare ai Sette Santi Fondatori che sono stati “fedeli all’ispirazione del Signore” e a seguire il cammino da loro indicato.
Anche nel discorso preparato e consegnato, il Papa aveva in particolare sottolineato il valore della speranza nell’apostolato moderno dell’Ordine dei Servi di Maria, con le radici affondate in Cristo e l’apertura coraggiosa alle sfide di oggi. Tra di esse Francesco citava l’uso evangelico dei mezzi di comunicazione e la multiculturalità e concludeva con l’auspicio che le comunità dell’Ordine possano essere sempre “più segno della fraternità universale, scuole di accoglienza e di integrazione, luoghi di apertura e di relazionalità” per tenere lontane “le divisioni e le preclusioni, i pregiudizi di superiorità o inferiorità, i recinti culturali, etnici, linguistici, i muri di separazione”.
Fonte Vatican News – Gabriella Ceraso
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