Alle ore 16 di questo pomeriggio, nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti, il Santo Padre Francesco celebra la Santa Messa, per la prima volta, nel piazzale antistante l’ossario del Cimitero Flaminio (noto anche come Cimitero di Prima Porta) nella periferia nord di Roma, a cui fa seguito una preghiera per i defunti e la benedizione delle tombe. Concelebrano con il Santo Padre il Cardinale Vicario Agostino Vallini, l’Arcivescovo Filippo Iannone, Vicegerente della diocesi di Roma, S.E. Mons. Guerino Di Tora, Vescovo ausiliare per il settore nord della diocesi di Roma e Padre Zbigniew Golebiewski, O.S.P.P.E., parroco dei “Santi Urbano e Lorenzo” a Prima Porta. Dopo la proclamazione del Vangelo, il Papa ha pronuncia una breve omelia a braccio, di cui riportiamo una sintesi
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Omelia del Santo Padre (trascrizione “Il sismografo”)
Giobbe era nel buio, era alla porta della morte e in quel momento di angoscia e sofferenza Giobbe proclama la speranza. Io so che il mio Redentore è vivo e si ergerà sulle folle, io lo vedrò, lo contemplerò. La commemorazione dei dfeunti ha questo doppio senso, uno di tristezza perché il cimitero è triste, ci ricorda i nostri cari che non ci sono più, ci ricorda anche il futuro della morte, in questa tristezza noi però portiamo dei fiori in segno di speranza, anche di festa ma lo vedremo più avanti. Così la tristezza si mischia con la speranza, le memorie dei nostri davanti alle loro spoglie e la speranza. Sentiamo anche che questa speranza ci aiuta, perché anche noi dovremo fare questo cammino, prima o poi tutti lo faremo.
Ma ci sarà il fiore della speranza, un filo forte che è ancorato al di là della morte. Così non delude la speranza della resurrezione. Chi per primo ha fatto questo cammino è Gesù, chi ci ha aperto la porta è Gesù che ha portato la croce della speranza, ci ha aperto la porta per entrare dove contempleremo Dio. Io so che il mio Redentore è vivo e che ultimi si ergerà sulla polvere, io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno. Torniamo a casa oggi con questa doppia memoria, quella del passato dei nostri cari defunti e la memoria del futuro, della resurrezione, con la sicurezza uscita dalle labbra di Gesù: “Io lo resusciterò nell’ultimo giorno”.
Al termine della Celebrazione della Santa Messa celebrata al Cimitero di Prima Porta, subito dopo il rientro in Vaticano, il Santo Padre Francesco si reca nelle Grotte della Basilica Vaticana per un momento di preghiera in privato, in suffragio dei Sommi Pontefici ivi sepolti e di tutti i defunti.
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+++ Il video servizio a cura del Centro Televisivo Vaticano +++
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di Redazione Papaboys fonte: Il Sismografo
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