CITTA’ DEL VATICANO – “Un delitto contro l’umanità”. Con queste parole Papa Francesco ha definito la tratta degli esseri umani, incontrando nell’aula magna della Pontificia Accademia delle Scienze i partecipanti alla Conferenza internazionale dedicata a questo terribile fenomeno. Prima del suo intervento, il Papa ha incontrato quattro vittime della tratta.
“La tratta di esseri umani è una piaga, una piaga, nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo. È un delitto contro l’umanità”.
L’abominio di commerciare in donne, bambini, uomini: Papa Francesco parla come se le ferite sulla “carne di Cristo” fossero incise sulla sua. Tutti sanno che da sempre questo “triste fenomeno”, come lo definisce, è per lui un campo di lotta e il faccia a faccia con i partecipanti alla Conferenza internazionale sulla tratta è l’occasione per esprimere il suo sdegno, ma soprattutto l’urgenza della solidarietà con le vittime, ispirata dalla fede: “E’ un incontro, un incontro importante, ma anche è un gesto: è un gesto della Chiesa, un gesto delle persone di buona volontà che vuol gridare ‘basta!’ (…) Il fatto di trovarci qui, per unire i nostri sforzi, significa che vogliamo che le strategie e le competenze siano accompagnate e rafforzate dalla compassione evangelica, dalla prossimità agli uomini e alle donne che sono vittime di questo crimine”.
Papa Francesco ringrazia tutti i vescovi di Inghilterra e Galles per aver promosso la Conferenza e ringrazia il cardinale Nichols, accanto al quale siede come un conferenziere qualsiasi tra i banchi dell’aula magna della Casina Pio IV. Di fronte e ai lati del Papa si scorgono anche molte divise, quelle delle autorità di polizia che combattono questo tipo di traffico. Papa Francesco mette insieme il loro servizio, basato sul “rigore della legge”, e quello degli operatori umanitari, chiamati a esprimere soprattutto “accoglienza, calore umano” e offrire una “possibilità di riscatto” per le vittime: “Sono due approcci diversi, ma che possono e devono andare insieme. Dialogare e confrontarsi a partire da questi due approcci complementari è molto importante. Per questo motivo incontri come questo sono di grande utilità, direi necessari”.
In tarda mattinata, nella conferenza stampa presso la nostra emittente, alti rappresentanti delle Forze dell’ordine e autorità ecclesiastiche hanno fatto il punto a conclusione della Conferenza internazionale sulla tratta e dell’incontro con il Papa. Sono intervenuti, tra gli altri, il cardinale Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza sul Traffico Umano, il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja in Nigeria, e Sir Bernard Hogan-Howe, Metropolitan Commissioner in London.
Alla forte esortazione del Papa a sradicare la piaga della tratta di esseri umani, “crimine contro l’umanità”, si uniscono i partecipanti alla Conferenza con una dichiarazione finale in cui promettono di proseguire l’impegno contro lo sfruttamento di esseri umani che significa – è stato sottolineato – schiavitù. E poi il capo della polizia di Londra ha fatto l’esempio di un progetto concreto: “A great encouragement to press forward as quickly as I can… Un grande incoraggiamento a insistere con forza per la fondazione e la realizzazione, il più presto possibile, di una casa a Londra nella quale riunire il meglio delle pratiche e della cura a lungo termine, pensata per alcuni di coloro che abbiamo salvato dalla schiavitù. Abbiamo chiamato questo il ‘Progetto Bakhita’, ricordando suor Joséphine Bakhita, e vogliamo che l’8 febbraio, in cui la Chiesa ricorda la suora Santa, sia istituzionalizzato come giorno di preghiera per le persone rese schiave del mondo moderno”.
Suor Aurelia Agredano Pérez, vicegenerale della Congregazione delle Adoratrici Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità, ha sottolineato l’importanza di andare oltre gli interventi di polizia, pur essenziali, per cambiare il contesto: “Sin un trabajo de sensibilización… Senza un lavoro di sensibilizzazione, di formazione e anche di prevenzione, in tante realtà della nostra società, incominciando dalle nostre famiglie e dalle nostre scuole, nessuna lotta seria alla tratta sarebbe possibile”.
Alla domanda dei giornalisti sui risultati che possono essere attribuiti alla Conferenza, è stato risposto che di fronte al numero di Paesi coinvolti, di normative e di situazioni diverse che entrano in campo, non può essere facile suggerire formule legislative, ma il primo risultato dovrebbe essere la promozione di un cambio di prospettiva sulla prostituzione: non più un fenomeno inesorabile, ma una forma di schiavitù da combattere.
Il servizio è di Alessandro De Carolis per la Radio Vaticana (disponibile anche in file audio):
IL VIDEO DELL’INTERVENTO DI PAPA FRANCESCO
.
.