Papa Francesco ha spiegato al suo amico G. Vera: “Da oggi, per una settimana, vado a fare degli Esercizi Spirituali con la Curia Romana. Una settimana di preghiera e meditazione che mi farà bene. Ti auguro tante cose. Saluti a tua madre. E, per favore, non dimenticate di pregare per me”.
Secondo i rapporti dell’ONU, l’Argentina avrebbe raggiunto gli Stati Uniti nel consumo di droga: si afferma che il 2,6 percento della popolazione (fra 15 e 64 anni) fa uso di cocaina. L’Argentina sarebbe già al primo posto come paese consumatore di cocaina nel Sud America. L’Argentina è seguita dal Cile con il 2,4 percento, dall’Uruguay con l’1,4 percento, e dalla Colombia con lo 0,8 per cento.
“L’Osservatorio droga”, ha ricordato che “i vescovi argentini hanno preso la parola per sottolineare la loro preoccupazione riguardo i sempre più numerosi episodi di violenza legati al narcotraffico e gli scandali che hanno messo allo scoperto collusioni tra Forze dell’ordine e trafficanti di droga. Lo hanno fatto elaborando un documento, “Il dramma dell’uso di droga e del narcotraffico”, presentato in conferenza stampa dal Presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz , Mons. José María Arancedo, e dal Presidente della Commissione Episcopale per la Pastorale Sociale e vescovo di Gualeguaychú, Mons. Jorge Lozano.
Nel presentare il documento i vescovi hanno chiesto “un’azione urgente” contro il traffico di droga ed il suo impatto sulla società soprattutto nei settori più vulnerabili , denunciando la mancanza di cooperazione nei settori coinvolti come pure la “complicità e la corruzione” di funzionari che sta creando in Argentina una situazione simile in Messico e Colombia.
Il rapporto esprime il “dolore e preoccupazione” per l’aumento del traffico di droga ed il suo impatto sulla società, e mette in guardia sulla corruzione a carico di membri delle forze di sicurezza, funzionari giudiziari e politici: “La collaborazione con i gruppi mafiosi mina la fiducia e scoraggia le aspettative cambiamento”, si legge nel documento che contiene 13 punti
Arancedo ha spiegato che “c’è una situazione che sta tracimando a cui non e’ estranea i sospetti di complicità e corruzione dei dirigenti, membri delle forze di sicurezza , funzionari giudiziari e politici che collaborano con la mafia”, ed evidenziato la vacatio nella “agenzia di Stato destinata a coordinare le politiche pubbliche in materia di droga (Sedronar), che è senza direzione da mesi.” A partire da inchieste giornalistiche, l’arcivescovo ha messo in evidenza il fatto che oggi “i confini sono più vulnerabili” e ha parlato dei “voli clandestini” per il trasporto di “merci e sostanze illegali”.
Una attenzione particolare e’ stata data poi alle azioni di riciclaggio di denaro:”ci sono certamente alcune imprese e altre attività commerciali direttamente collegate con chi ha a che fare con il riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga”.
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