Categorie: Finis Mundi

Papa Francesco: l’Argentina rischia di diventare il nuovo Messico della droga

Ha causato una notevole impressione quanto Papa Francesco, in una mail inviata al suo amico Gustavo Vera, fondatore e  dirigente della Ong argentina “La Alameda”, ha scrito nei giorni scorsi in risposta a quanto Vera gli aveva raccontato sulla crescita galoppante del traffico e consumo di droghe nel Paese sudamericano: “Siamo in tempo per evitare la messicanizzazione. Mentre ero a colloquio con alcuni vescovi messicani la cosa mi ha messo paura”, ha aggiunto il Papa nella sua nota. Secondo la stampa locale il messaggio di Francesco è stato inviato sabato 21 febbraio “in risposta ad un’altra mail inviata in Vaticano dal legislatore” del raggruppamento Bien Comun (…) messaggio in cui Vera “lo informava della crescita senza tregua del narcotraffico e le sue prossime denunce in merito”, denunce che sta preparando con la sua Ong e numerosi esperti, tra cui operatori pastorali.

Papa Francesco ha spiegato al suo amico G. Vera: “Da oggi, per una settimana, vado a fare degli Esercizi Spirituali con la Curia Romana. Una settimana di preghiera e meditazione che mi farà bene. Ti auguro tante cose. Saluti a tua madre. E, per favore, non dimenticate di pregare per me”.

Secondo i rapporti dell’ONU, l’Argentina avrebbe raggiunto gli Stati Uniti nel consumo di droga: si afferma che il 2,6 percento della popolazione (fra 15 e 64 anni) fa uso di cocaina. L’Argentina sarebbe già al primo posto come paese consumatore di cocaina nel Sud America. L’Argentina è seguita dal Cile con il 2,4 percento, dall’Uruguay con l’1,4 percento, e dalla Colombia con lo 0,8 per cento.

“L’Osservatorio droga”, ha ricordato che “i vescovi argentini hanno preso la parola per sottolineare la loro preoccupazione riguardo i sempre più  numerosi episodi di violenza legati al narcotraffico e gli scandali che hanno messo allo scoperto collusioni tra Forze dell’ordine e trafficanti di droga. Lo hanno fatto elaborando un documento, “Il dramma dell’uso di droga e del narcotraffico”, presentato in conferenza stampa dal Presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz , Mons. José María Arancedo, e dal Presidente della Commissione Episcopale per la Pastorale Sociale e vescovo di Gualeguaychú, Mons. Jorge Lozano.

Nel presentare il documento i vescovi hanno chiesto “un’azione urgente” contro il traffico di droga ed il suo impatto sulla società soprattutto nei settori più vulnerabili , denunciando la mancanza di cooperazione nei settori coinvolti come pure la “complicità e la corruzione” di funzionari che sta creando in Argentina una situazione simile in Messico e Colombia.

Il rapporto esprime il “dolore e preoccupazione” per l’aumento del traffico di droga ed il suo impatto sulla società, e mette in guardia sulla corruzione a carico di membri delle forze di sicurezza, funzionari giudiziari e politici: “La collaborazione con i gruppi mafiosi mina la fiducia e scoraggia le aspettative cambiamento”, si legge nel documento che contiene 13 punti

Arancedo ha spiegato che “c’è una situazione che sta tracimando a cui non e’ estranea i sospetti di complicità e corruzione dei dirigenti, membri delle forze di sicurezza , funzionari giudiziari e politici che collaborano con la mafia”, ed evidenziato la vacatio nella “agenzia di Stato destinata a coordinare le politiche pubbliche in materia di droga (Sedronar), che è senza direzione da mesi.” A partire da inchieste giornalistiche, l’arcivescovo ha messo in evidenza il fatto che oggi “i confini sono più vulnerabili” e ha parlato dei “voli clandestini” per il trasporto di “merci e sostanze illegali”.

Una attenzione particolare e’ stata data poi alle azioni di riciclaggio di denaro:”ci sono certamente alcune imprese e altre attività commerciali direttamente collegate con chi ha a che fare con il riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga”.

Il testo integrale del documento della Conferenza Episcopale Argentina, “El drama de la droga y el narcotráfico”

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