All’apertura del convegno ecclesiale della diocesi di Roma, Bergoglio invoca una “rinascita morale e spirituale” della città eterna.
Una pioggia di famiglie in Piazza San Pietro
Papa Francesco parla in Piazza San Pietro dove è stato accolto da oltre 25mila fedeli della diocesi di Roma, in occasione dell’apertura del Convegno ecclesiale diocesano dedicato quest’anno al tema della famiglia. Sono presenti anche il cardinale vicario Agostino Vallini, i vescovi ausiliari e molti dei 350 parroci della Capitale.
«Le previsioni davano pioggia oggi a Roma, invece abbiamo una pioggia di famiglie in piazza San Pietro» è il commento di Papa Francesco.
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Roma deve rinascere spiritualmente e moralmente
«Roma ha bisogno di una rinascita morale e spirituale» e questo è un «compito forte soprattutto verso le nuove generazioni», ha detto Francesco ai 25 mila fedeli che hanno partecipato all’apertura del convegno ecclesiale della diocesi di Roma. “I genitori e le famiglie devono reagire alle «colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima”. Poi una battuta. «Le previsioni davano pioggia oggi a Roma, invece abbiamo una pioggia di famiglie in piazza San Pietro”. Quindi «le differenze fanno crescere. Questo dobbiamo ricordarcelo. Agli sposi dico sempre che la moglie fa più uomo il marito, il marito più donna la sua moglie». Infatti, sottolinea il Pontefice, «noi uomini impariamo dalla complementarietà dei nostri genitori la straordinaria bellezza delle donne e le donne in modo simile le caratteristiche degli uomini. Le mamme hanno maggiore sensibilità per alcuni aspetti e i papà per altre. Sono differenze da coltivare e custodire».
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Le differenze tra uomo e donna fanno crescere i figli
Dunque «la complementarietà e reciprocità nella differenza è molto importante per i figli che maturano la loro identità nel confronto tra le differenze di papà e mamma». «Dopo 50 anni di matrimonio, vedo che alcuni mariti ancora carezzano le loro mogli. Hanno gli occhi con la luce della gioia di tanti anni di complementarietà e reciprocità. Non hanno paura della differenze, questa sfida arricchisce».
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I bambini ci guardano, mai usarli come ostaggi
E «se vi separate non perdete il dovere di essere genitori. Non parlate male l’uno dell’altro. I figli così imparano l’ipocrisia, per approfittare dell’uno e dell’altro». Perciò «mai parlare ai figli male dell’altro genitore. I figli sono le prime vittime di questa lotta e di questo odio che c’è tante volte tra i due. I figli sono sacri, non ferirli. Dite loro: “guarda papa” e mamma non si capiscono. Meglio separarsi, ma tuo papà è un buon uomo’, oppure “tua mamma è una brava donna”». Insomma «ricordate il film “I bambini ci guardano”?- ha chiesto il Papa- I bambini vi guardano e se vedono che mamma e papà si amano crescono in quell’area dell’amore, della felicità e della sicurezza, sanno che sono sicuri nell’amore del papà e della mamma».
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Senza l’aiuto dei genitori, per le parrocchie l’educazione cristiana è un compito arduo, quasi impossibile «in una società e in una cultura nelle quali la fede non può essere più presupposta», ha ammesso il cardinale vicario Agostino Vallini, nel suo saluto al Papa in apertura del raduno dedicato al tema della famiglia, per interrogarsi su «un progetto pastorale» che sia «più intraprendente, in uscita, che vada incontro a tutti e sappia comunicare il messaggio essenziale del Vangelo: la misericordia e la tenerezza di Dio».
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Infatti «ci appassiona la sfida di trasmettere la fede alle nuove generazioni ma poco, molto poco, possiamo fare senza la presenza e la cooperazione dei genitori, che per natura e per grazia sono i primi educatori alla vita, e dunque anche alla vita di fede dei loro figli». E questo accade in una città come Roma, «testimone e erede di una storia ricca di fede, di cultura e di arte ispirate al Vangelo». Secondo il cardinale Vallini, «l’iniziazione cristiana non è la preparazione ai sacramenti, che impegna bambini e adolescenti ad apprendere notizie ed imparare la dottrina, è – invece – vita cristiana attraverso i sacramenti, e la vita non si può sezionare, dividere in pezzi: la si vive sempre, non solo quando si viene in parrocchia».
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A Roma ci sono oltre 600 mila nonni da rispettare e amare
Da parte sua il Papa ha tenuto da pastore un’accorata catechesi sulla famiglia. «Amore, amore, amore, ricordatevi, e che è bello se vostro figlio potrà dire, come quel bambino, “che bello, ho visto papà e mamma che si davano un bacio”. Nella sua riflessione papa Francesco ha parlato dell’amore tra uomo e donna, della crescita comune nella differenza, del ruolo degli anziani, delle coppie in crisi, e di come affrontare le separazioni. E ha ricordato che in autunno ci sarà il sinodo sulla famiglia, dedicato anche a questi temi. “A Roma ci sono oltre 600mila nonni da rispettare e da amare”. Il Papa ha ricordato l’apologo, raccontato in una recente udienza generale, di un nonno allontanato da tavola perché mentre mangiava si sporcava e del nipotino che si mette a preparare un tavolino per suo papà e gli spiega: «E’ per quando diventerai vecchio tu».
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A cura di Redazione Papaboys fonti: Giacomo Galeazzi (Vatican Insider) e Salvatore Izzo (Agi)
Livetwitting di Alessandro Ginotta
Le parole del Papa sono sempre semplici e vere, sono parole dirette al cuore di ogni uomo il quale non può fare a meno di condividerle data la loro ragionevolezza. Purtroppo nelle nostre scuole si insegna tutt’altro, tutto è finalizzato a distruggere la capacità di giudizio, all’annientamento della ragione. E’ ora di reagire prima che sia troppo tardi. La Fede a costo zero non esiste più…….ma molti sacerdoti a qualsiasi grado gerarchico, sembra ancora non se ne siano accorti.
Aldo! sono pienamente d’accordo……. io vado con tutta la famiglia Papa’, Mamma, e i nostri tre figli…… contro il Gender!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao a tutti Renzo Verona.