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Papa Francesco: le prossime tappe in Italia, da Genova a Bologna

Dopo Milano e Carpi, cinque città in tre viaggi apostolici, di cui due con destinazione doppia. È l’itinerario italiano che si appresta a compiere Papa Francesco: da Genova a Bologna, passando per Cesena, ma anche da Bozzolo e Barbiana, dove renderà omaggio a due preti di temperamento, che hanno conosciuto l’odore delle pecore, grazie alla capacità di stare in mezzo, davanti e dietro al loro gregge, raccomandata da Bergoglio a tutti i sacerdoti, senza distinzioni. Perché la frontiera non è mai appannaggio di navigatori solitari.

Genova. Si comincia il 27 maggio, con Genova, mèta del quindicesimo viaggio apostolico di Francesco in Italia. “Una grande gioia per la città e la diocesi”, ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, subito dopo aver appreso la notizia. Intensissima in questi giorni la preparazione dell’evento, con tutte le forze in campo, a cominciare dall’amministrazione comunale. Il primo incontro di Francesco sarà con il mondo del lavoro, all’Ilva di Conegliano, poi l’incontro con i vescovi e il clero locale in cattedrale e quello con i giovani al Santuario della Guardia. Altro luogo-simbolo della città, l’ospedale Gaslini, dove Francesco si fermerà nel pomeriggio per intrattenersi con i piccoli degenti prima della celebrazione eucaristica in programma nella zona della Fiera del Mare.

Bozzolo e Barbiana. Due discorsi commemorativi, per due preti diversi per carattere ed estrazione sociale ma accomunati dalla passione per il loro ministero “in uscita”. Il 20 giugno, per Francesco, sarà una giornata divisa equamente a metà tra la bassa lombarda e l’entroterra fiorentino, lontano dal clamore e con i tratti di una visita privata. Di buon mattino, il Papa renderà omaggio a don Primo Mazzolari (1890-1969), sulla cui tomba – come farà un paio d’ore più tardi per don Lorenzo Milani (1923-1967) – sosterà in preghiera prima del momento pubblico della visita, nella parrocchia di san Pietro. A Barbiana, la visita nel cimitero, in occasione del 50° anniversario della morte di don Lorenzo Milani, e due incontri: nella chiesa, con i discepoli di don Milani ancora viventi, e nel giardino adiacente per il discorso, alla presenza dei discepoli, di un gruppo di sacerdoti della diocesi e di alcuni ragazzi ospiti di case-famiglia. Non è un caso che Francesco abbia scelto come “location” delle due commemorazioni proprio le rispettive chiese: quasi a sottolineare l’appartenenza dei due sacerdoti, parroci tra la gente, al luogo per eccellenza di esercizio del loro ministero, da dove hanno saputo intercettare e interpretare con fantasia creativa i bisogni del loro popolo. Anche a costo di essere incompresi, e talora perseguitati, dalla loro madre Chiesa, che non hanno mai voluto rinnegare. “Ritengo che questo dono del Papa sottolinei la profonda evangelicità della testimonianza di don Mazzolari”, ha dichiarato don Bruno Bignami, presidente della Fondazione che porta il suo nome e postulatore della causa di beatificazione. “Don Milani non aveva la vocazione di un eroe solitario: voleva essere parte, voce, espressione della Chiesa”, ha detto lo storico Alberto Melloni, in un’intervista al Sir in occasione della pubblicazione della sua opera omnia. “La grandezza del sacerdozio, dell’esser preti e dell’esser parroci in modo particolare”: è questo, per il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ciò che il Papa ha voluto sottolineare scegliendo di dedicare il suo viaggio a don Primo e don Lorenzo.






Cesena e Bologna. La “Lampedusa di Bologna”. Così il vescovo Matteo Zuppi ha definito l’“Hub” regionale di via Mattei, dove il Papa si recherà al suo arrivo a Bologna, il 1° ottobre. La prima tappa del suo viaggio è riservata a Cesena, dove in piazza del Popolo incontrerà la cittadinanza e subito dopo, in cattedrale, il clero, i giovani e le famiglie. A via Mattei, ci saranno i giovani nordafricani sbarcati sulle coste italiane. Piazza Maggiore – la Piazza Grande di Lucio Dalla – sarà teatro della recita dell’Angelus, con la partecipazione del mondo del lavoro. Poi il pranzo con i poveri, nella basilica di san Petronio, l’incontro con il clero in cattedrale e quello con il mondo universitario, nella basilica di san Domenico. Il Papa sarà in visita pastorale a Bologna in occasione del Congresso eucaristico diocesano, nel giorno in cui si celebrerà la “Domenica della Parola”: al termine della Messa con cui si concluderà la visita sarà, infatti, distribuita a tutti una copia del Vangelo. La visita nella diocesi di Cesena-Sarsina si svolgerà invece in occasione dei 300 anni dalla nascita di papa Pio VI Braschi, nativo di Cesena. A rivelarne i retroscena è stato lo stesso vescovo, Douglas Regattieri, ai fedeli: “Ho insistito tanto, come quelle vedove del Vangelo che insistono tanto con nostro Signore”. La prima lettera di richiesta, consegnata direttamente al Papa, risale al 3 ottobre 2013.




Fonte agensir.it/M. Michela Nicolais

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