Sancta Sedes

Papa Francesco: “Lottiamo contro la piaga del femminicidio”

Il Papa a Trujillo invita a combattere le uccisioni delle donne e le violenze «tenute sotto silenzio al di là di tante pareti», invitando a promuovere adeguate leggi anti-violenza

«Guardando alle madri e alle nonne voglio invitarvi a lottare contro una piaga che colpisce il nostro continente: i numerosi casi di femminicidio». Papa Francesco, dalla storica piazza di Trujillo, la “città dell’eterna primavera”, di fronte alla statua della “Mamita de Otuzco”, Madonna cara ai peruviani di questa regione, pronuncia per la prima volta la parola «femminicidio» chiedendo leggi adeguate contro la violenza.

Le parole del Pontefice arrivano alla fine della meditazione per la celebrazione mariana che conclude la sua giornata nel Nord del Perù, caratterizzata da un clima gioioso e da alcuni fuori programma. Come quello con Trinidad, anziana peruviana quasi centenaria che teneva in alto, in mezzo alla folla, un cartello con su scritto: «Mi chiamo Trinidad, ho 99 anni e vorrei solo poter toccare la tua veste». Francesco ha fatto fermare la papamobile per andare ad abbracciare la signora.

Durante la celebrazione mariana, come già aveva fatto durante la messa della mattina, il Papa cita tutte le immagini mariane e i santi che sono stati portati qui, segno delle diverse devozioni della fede popolare di questa terra. «Ogni comunità, ogni angolino di questa terra viene accompagnato dal volto di un santo, dall’amore per Gesù e per sua Madre. E contemplare che dove c’è una comunità, dove ci sono vita e cuori palpitanti e ansiosi di trovare motivi di speranza, motivi per il canto, per la danza, per una vita degna… lì c’è il Signore, lì troviamo sua Madre e anche l’esempio di tanti santi che ci aiutano a rimanere lieti nella speranza».

«Con voi rendo grazie per la delicatezza del nostro Dio. Egli cerca di avvicinarsi ad ognuno nella modalità in cui può accoglierlo, e così nascono i più diversi titoli. Esprimono il desiderio del nostro Dio di essere vicino ad ogni cuore, perchè la lingua dell’amore di Dio si pronuncia sempre “in dialetto”… Maria sarà sempre una Madre meticcia, perchè nel suo cuore trovano posto tutte le razze, perchè l’amore cerca tutti i mezzi per amare ed essere amato. Tutte queste immagini ci ricordano la tenerezza con cui Dio vuole essere vicino ad ogni villaggio, ad ogni famiglia, a te, a me, a tutti».

«Come desidero – afferma ancora Francesco – che questa terra che ospita la Madre della Misericordia e della Speranza possa diffondere e trasmettere dappertutto la bontà e la tenerezza di Dio. Perchè, cari fratelli, non c’è medicina migliore per curare tante ferite che un cuore capace di misericordia, un cuore capace avere compassione davanti al dolore e alla disgrazia, davanti all’errore e alla voglia di rialzarsi di tanti che spesso non sanno come poterlo fare».

«Guardando a Maria – ha detto ancora Bergoglio concludendo il suo discorso – non vorrei concludere senza invitarvi a pensare a tutte le madri e le nonne di questa nazione; sono vera forza motrice della vita e delle famiglie del Perù. Che cosa sarebbe il Perù senza le madri e le nonne? Che cosa sarebbe la nostra vita senza di loro? L’amore per Maria ci deve aiutare a generare atteggiamenti di riconoscimento e gratitudine nei riguardi della donna, nei riguardi delle nostre madri e nonne che sono un baluardo nella vita delle nostre città. Quasi sempre silenziose portano avanti la vita. È il silenzio e la forza della speranza».

«Ma guardando alle madri e alle nonne – ha affermato il Papa – voglio invitarvi a lottare contro una piaga che colpisce il nostro continente: i numerosi casi di femminicidio. E sono molte le situazioni di violenza che sono tenute sotto silenzio al di là di tante pareti. Vi invito a lottare contro questa fonte di sofferenza chiedendo che si promuova una legislazione e una cultura di ripudio di ogni forma di violenza».

«Fratelli, la Vergine della Porta, Madre della Misericordia e delle Speranza, ci mostra la via e ci indica la migliore difesa contro il male dell’indifferenza e dell’insensibilità», ha concluso Francesco incoronando poi la statua della Madonna esposta sul palco. Gesto celebrato da una serie di fuochi d’artificio colorati.

di Andrea Tornielli per Vatican Insider

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