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Papa Francesco a Madhu: qui ci troviamo nella dimora di nostra Madre

Papa Francesco a Madhu: qui ci troviamo nella dimora di nostra MadrePapa Francesco a Madhu: qui ci troviamo nella dimora di nostra MadreNel corso del suo secondo giorno in Sri Lanka, Papa Francesco, dopo la canonizzazione questa mattina del primo santo srilankese, Giuseppe Vaz, con una Messa nella capitale Colombo alla quale hanno assistito 500mila persone, si è trasferito in elicottero al santuario di Nostra Signora del Rosario a Madhu, nel nord dell’isola, dove vive una popolazione a maggioranza tamil. E’ la prima volta che un Pontefice visita questa zona del Paese. Il velivolo del Pontefice e’ atterrato attorno alle 10.30 (le 15 ora locale).

Tra i cattolici sia singalesi che tamil
I cattolici sono poco piu’ del 6% dei 21 milioni di abitanti dello Sri Lanka. Si tratta della piu’ numerosa comunita’ cristiana, ma comunque una minoranza rispetto alla maggioranza buddhista, che rappresenta il 70% della popolazione, e a quella induista (13%) e musulmana (10%). Da un punto di vista etnico, la maggioranza degli srilankesi e’ cingalese (per lo piu’ buddhisti) e la minoranza e’ tamil (prevalentemente induisti, ma anche musulmani). Tra i fedeli cattolici, invece, si trovano sia singalesi che tamil.

Chiesa “ponte” tra le due etnie
Per questo motivo la Chiesa cattolica locale si considera una comunita’ capace di essere “ponte” tra le due componenti etniche del Paese, protagoniste di una sanguinosa guerra civile. Il conflitto, tra il 1983 al 2009, ha visto contrapposte le “tigri” tamil, gruppo separatista nel nord e nell’est del Paese considerato terrorista dal governo, e lo stesso esecutivo, che ha represso la ribellione con metodi denunciati come violenti dalle associazioni dei diritti umani. Si stima sia costato la vita a 100mila persone. E proprio nel santuario di Madhu, dove Papa Francesco, accolto dal vescovo di Mannar, mons. Joseph Rayappu, ha presieduto una celebrazione mariana, dove trovarono rifugio tanto tamil quanto singalesi nel corso della guerra civile.

L’arrivo del Papa a Madhu
A Madhu, per raggiungere il santuario mariano dall’eliporto, Papa Francesco ha attraversato una folla di fedeli a bordo della “papamobile”. Il Papa ha salutato le due ali di folla, facendo fermare la “papamobile” per baciare alcuni bambini.

Di seguito il discorso integrale del Papa pronunciato nel corso della Preghiera Mariana al santuario di Nostra Signora del Rosario a Madhu

Cari fratelli e sorelle,
ci troviamo nella dimora di nostra Madre. Qui lei ci dà il benvenuto nella sua casa. In questo santuario di Nostra Signora di Madhu, ogni pellegrino si può sentire a casa, perché qui Maria ci introduce alla presenza del suo Figlio Gesù. Qui Srilankesi, Tamil e Singalesi, tutti giungono come membri di un’unica famiglia. A Maria essi affidano le loro gioie e i loro dolori, le loro speranze e le loro necessità. Qui, nella sua casa, si sentono sicuri. Sanno che Dio è molto vicino; sentono il suo amore; conoscono la sua tenera misericordia.

Ci sono famiglie qui oggi che hanno sofferto immensamente nel lungo conflitto che ha lacerato il cuore dello Sri Lanka. Molte persone, dal nord e dal sud egualmente, sono state uccise nella terribile violenza e nello spargimento di sangue di questi anni. Nessuno Srilankese può dimenticare i tragici eventi legati a questo stesso luogo, o il triste giorno in cui la venerabile statua di Maria, risalente all’arrivo dei primi cristiani in Sri Lanka, venne portata via dal suo santuario.

Ma la Madonna è rimasta sempre con voi. Lei è Madre di ogni casa, di ogni famiglia ferita, di tutti coloro che stanno cercando di ritornare ad una esistenza pacifica. Oggi la ringraziamo per aver protetto il popolo dello Sri Lanka da tanti pericoli, passati e presenti. Maria non dimentica mai i suoi figli di questa splendida Isola. Come è sempre rimasta accanto al suo Figlio sulla Croce, così è sempre rimasta accanto ai suoi figli srilankesi sofferenti.

Oggi vogliamo ringraziare la Madonna per questa presenza. Dopo tanto odio, tanta violenza e tanta distruzione, vogliamo ringraziarla perché continua a portarci Gesù, che solo ha il potere di sanare le ferite aperte e di restituire la pace ai cuori spezzati. Ma vogliamo anche chiederle di ottenere per noi la grazia della misericordia di Dio. Chiediamo anche la grazia di riparare i nostri peccati e tutto il male che questa terra ha conosciuto.

Non è facile fare questo. Tuttavia, solo quando arriviamo a comprendere, alla luce della Croce, il male di cui siamo capaci, e di cui persino siamo stati partecipi, possiamo sperimentare vero rimorso e vero pentimento. Solo allora possiamo ricevere la grazia di avvicinarci l’uno all’altro con vera contrizione, offrendo e cercando vero perdono. In questo difficile sforzo di perdonare e di trovare la pace, Maria è sempre qui ad incoraggiarci, a guidarci, a farci fare un altro passo. Proprio come lei ha perdonato gli uccisori di suo Figlio ai piedi della sua croce, tenendo tra le braccia il suo corpo senza vita, così ora lei vuole guidare gli Srilankesi ad una più grande riconciliazione, così che il balsamo del perdono di Dio possa produrre vera guarigione per tutti.

Infine, vogliamo chiedere alla Madre Maria di accompagnare con le sue preghiere gli sforzi degli Srilankesi di entrambe le comunità Tamil e Singalese per ricostruire l’unità che è stata perduta. Come la sua statua è rientrata al suo santuario di Madhu dopo la guerra, così preghiamo che tutti i suoi figli e figlie Srilankesi possano ritornare alla casa di Dio in un rinnovato spirito di riconciliazione e fratellanza.

Cari fratelli e sorelle, sono felice di essere con voi nella dimora di Maria. Preghiamo l’uno per l’altro. Soprattutto, chiediamo che questo santuario possa sempre essere una casa di preghiera e un rifugio di pace. Per intercessione di Nostra Signora di Madhu, possano tutti trovare qui ispirazione e forza per costruire un futuro di riconciliazione, di giustizia e di pace per i figli di questa amata terra.

Amen.

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A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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