Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“La vita è un dono” e quando è lunga “è un privilegio”: la ricchezza degli anni è “ricchezza delle persone”, un tesoro prezioso che “prende forma nel cammino della vita”. Lo ha affermato Papa Francesco, incontrando i partecipanti al primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani, incentrato sul tema “La ricchezza degli anni”.
La longevità è una benedizione
Nel 21.mo secolo, ha detto il Pontefice, “la vecchiaia è divenuta uno dei tratti distintivi dell’umanità”: la presenza cospicua “di nonni nelle parrocchie e nelle società” richiede risposte nuove e cambiamenti nelle “abitudini pastorali”. Il Papa si è soffermato anche sul fenomeno della crescente longevità della popolazione legandolo alle Sacre Scritture:
Nella Bibbia la longevità è una benedizione. Essa ci mette a confronto con la nostra fragilità, con la dipendenza reciproca, con i nostri legami familiari e comunitari, e soprattutto con la nostra figliolanza divina. Concedendo la vecchiaia, Dio Padre dona tempo per approfondire la conoscenza di Lui, l’intimità con Lui, per entrare sempre più nel suo cuore e abbandonarsi a Lui. È il tempo per prepararsi a consegnare nelle sue mani il nostro spirito, definitivamente, con fiducia di figli.
Ma questo, ha aggiunto Francesco, è anche un tempo di “rinnovata fecondità”:
Nella vecchiaia daranno ancora frutti», dice il salmista (Sal 91,15). Il disegno di salvezza di Dio, infatti, si attua anche nella povertà dei corpi deboli, sterili e impotenti. Dal grembo sterile di Sara e dal corpo centenario di Abramo è nato il Popolo eletto (cfr Rm 4,18-20). Da Elisabetta e dal vecchio Zaccaria è nato Giovanni il Battista. L’anziano, anche quando è debole, può farsi strumento della storia della salvezza.
Gli anziani sono testimoni privilegiati dell’amore di Dio
Quando si pensa agli anziani, ha osservato Francesco, si deve imparare a modificare i tempi dei verbi. “Non c’è solo il passato, come se, per gli anziani, esistessero solo una vita alle spalle e un archivio ammuffito”. “Il Signore – ha spiegato il Papa – può e vuole scrivere con loro anche pagine nuove, pagine di santità, di servizio, di preghiera”. Anche gli anziani “sono il presente e il domani della Chiesa”. “Sono anche il futuro di una Chiesa che, insieme ai giovani, profetizza e sogna”. Ed “è tanto importante – ha detto il Santo Padre – che gli anziani e i giovani parlino fra loro”:
Per questo vi chiedo di non risparmiarvi nell’annunciare il Vangelo ai nonni e agli anziani. Andate loro incontro con il sorriso sul volto e il Vangelo tra le mani. Uscite per le strade delle vostre parrocchie e andate a cercare gli anziani che vivono soli. La vecchiaia non è una malattia, è un privilegio! La solitudine può essere una malattia, ma con la carità, la vicinanza e il conforto spirituale possiamo guarirla.
Il Papa ha infine ricordato che “Dio ha un popolo numeroso di nonni ovunque nel mondo”:
Al giorno d’oggi, nelle società secolarizzate di molti Paesi, le attuali generazioni di genitori non hanno, per lo più, quella formazione cristiana e quella fede viva, che invece i nonni possono trasmettere ai loro nipoti. Sono loro l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani. Dobbiamo abituarci a includerli nei nostri orizzonti pastorali e a considerarli, in maniera non episodica, come una delle componenti vitali delle nostre comunità. Essi non sono solo persone che siamo chiamati ad assistere e proteggere per custodire la loro vita, ma possono essere attori di una pastorale evangelizzatrice, testimoni privilegiati dell’amore fedele di Dio.
Il Congresso “La ricchezza degli anni”
All’incontro “La ricchezza degli anni”, tenutosi presso il Centro Congressi “Augustinianum” di Roma, hanno partecipato circa 550 esperti ed operatori pastorali provenienti da 60 Paesi. È la prima volta che la Santa Sede organizza un evento del genere. Durante il Congresso sono state sviluppate, in particolare, tre tematiche: il contrasto della cultura dello scarto, le responsabilità delle famiglie nei confronti degli anziani e la vocazione delle persone della cosiddetta terza età all’interno della Chiesa.
Credito: Vatican News