“Il Signore ci libera di ogni paura e da ogni catena”, come ha fatto con Pietro, “affinchè possiamo essere veramente liberi”. “E’ la fiducia in Dio il nostro vero rifugio essa allontana ogni paura e ci rende liberi da ogni schiavitù” ha detto Francesco ai nuovi arcivescovi metropoliti presenti ai quali come da tradizione nella solennità dei Santi Pietro e Paolo è stato imposto il pallio. Sull’esempio di Pietro il Papa ha inviato tutti ad una verifica sulla fiducia nel Signore, mettendo in guardia dalla paura e dai “rifugi pastorali”:
“Noi – mi domando –, cari fratelli Vescovi, abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro? Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Dove poniamo la nostra sicurezza?”Pietro ferito dalla delusione data al Signore nella notte del tradimento, sa di non potersi affidare a se stesso e alle proprie forze: confida nella misericordia del Signore, sa che la fedeltà di Dio è più grande dell’infedeltà e dei rinnegamenti umani e alla domanda di Gesù: “Mi vuoi bene?”, risponde: “Signore tu conosci tutto, sai che ti voglio bene”. Così, – spiega Francesco – confidando non sulla nostra capacità di essere fedeli, quanto sulla “incrollabile fedeltà di Dio” che “supera ogni umana immaginazione”, “sparisce la paura, l’insicurezza, la pusillanimità”:
“La fedeltà che Dio incessantemente conferma anche a noi Pastori, al di là dei nostri meriti, è la fonte della nostra fiducia e della nostra pace”.L’amore di Gesù basta, mai soffermarsi sulle cose secondarie: “Il Signore oggi ripete a me, a voi, e a tutti i Pastori: Seguimi! Non perdere tempo in domande o in chiacchiere inutili; non soffermarti sulle cose secondarie, ma guarda all’essenziale e seguimi. Seguimi nonostante le difficoltà. Seguimi nella predicazione del Vangelo. Seguimi nella testimonianza di una vita corrispondente al dono di grazia del Battesimo e dell’Ordinazione. Seguimi nel parlare di me a coloro con i quali vivi, giorno dopo giorno, nella fatica del lavoro, del dialogo e dell’amicizia. Seguimi nell’annuncio del Vangelo a tutti, specialmente agli ultimi, perché a nessuno manchi la Parola di vita, che libera da ogni paura e dona la fiducia nella fedeltà di Dio”.
Ha assistito alla celebrazione una delegazione del patriarcato ecumenico guidata dal metropolita di Pergamo Ioannis e inviata dal patriarca Bartolomeo: “Preghiamo il Signore perché anche questa visita possa rafforzare i nostri fraterni legami nel cammino verso la piena comunione tra le due Chiese sorelle, da noi tanto desiderata”.
Segno del desiderio di unità tra le chiese i canti che hanno animato la liturgia, eseguiti insieme dal coro del Patriarcato di Mosca e dalla Cappella Musicale Pontificia in linea con un progetto avviato da Benedetto XVI e portato avanti con forza da Francesco che vede nell’arte uno strumento per creare ponti di dialogo nella riscoperta delle fonti comuni. Il servizio è di Paolo Ondarza per la Radio Vaticana
La Quaresima è un tempo sacro, un pellegrinaggio spirituale che ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con Dio, con…
Preghiera di Giovanni Paolo II alla Madonna delle Grazie In questo giorno vogliamo pregare con il Santo con questa bellissima…
Oggi, 25 febbraio, la Chiesa ricorda San Gerlando di Agrigento Gerlando di Agrigento fu vescovo di Agrigento; è venerato come…
Oggi, 25 febbraio, la Chiesa ricorda San Luigi Versiglia, Vescovo San Luigi Versiglia è stato un vescovo cattolico italiano, venerato…
Piazza San Pietro si è riempita di fedeli, cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, uniti in un unico grande coro…
"Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più" (Mc 9,25). Gesù parla (nel…