L’omelia a braccio di Papa Francesco nella messa pasquale: «In questa terra di dolore, di tragedie, con la fede nel Cristo risorto abbiamo un senso, in mezzo a tante calamità, possiamo guardare oltre»
«Anche noi sassolini per terra in questa terra di dolore, di tragedie, con la fede nel Cristo risorto abbiamo un senso, in mezzo a tante calamità, possiamo guardare oltre oltre, guarda non c’è un muro, c’è un orizzonte, c’è la vita, la gioia…». Papa Francesco a sorpresa pronuncia un’omelia a braccio durante la messa della mattina di Pasqua, che tradizionalmente veniva celebrata senza predica, in quanto al termine il Pontefice legge il messaggio Urbi et Orbi.
«Oggi la Chiesa canta, grida, Gesù è risorto! – ha detto Bergoglio – Pietro, Giovanni e le donne sono andate al sepolcro ed era vuoto! Lui non c’era! E sono andati col cuore chiuso dalla tristezza, la tristezza di una sconfitta. Il maestro, il loro maestro, quello che amavano tanto, è stato giustiziato, è morto. E dalla morte non si torna. Questa è la sconfitta, la strada della sconfitta, la strada verso il sepolcro».
«Ma l’angelo – ha continuato il Papa – dice loro: non è qui, è risorto! È il primo annuncio: è risorto! E poi la confusione, il cuore chiuso, le apparizioni… Ma loro chiusi tutta la giornata nel cenacolo, perché avevano paura che accadesse anche a loro lo stesso accaduto a Gesù. E la Chiesa non cessa di dire alle nostre sconfitte, ai nostri cuori chiusi e timorosi: fermati, il Signore è risorto!».
«Ma se il Signore è risorto – ha detto ancora Francesco – come succedono queste cose, come succedono tante disgrazie, malattie, traffico di persone, guerre, distruzioni, mutilazioni, vendette, odio? Ma dov’è il Signore? Ieri – ha raccontato il Pontefice – ho telefonato a un ragazzo con una malattia grave e parlandogli, per dare un segno di fede – è un ragazzo colto, un ingegnere – gli ho detto: non ci sono spiegazioni per quello che succede a te, guarda Gesù in croce, Dio ha fatto questo con suo Figlio, non c’è un’altra spiegazione. E lui mi ha risposto: “Sì, ma Dio ha domandato al Figlio e il Figlio ha detto di sì. A me non è stato chiesto…”. Questo ci commuove: a nessuno di noi ci chiedono: sei contento di quello che accade nel mondo, sei disposto a portare avanti questa croce?».
La croce, ha spiegato il Papa, «va avanti, con la fede in Gesù e oggi la Chiesa continua a dire: fermati, Gesù è risorto! E questa non è una fantasia, la resurrezione non è una festa con tanti fiori – è bello questo – ma è di più. È il mistero della pietra scartata, che finisce per essere il fondamento della nostra esistenza. Cristo è risorto. In questa cultura dello scarto dove quello che non serve prende la strada dell’usa e getta, dove quello che non serve viene scartato, ciò significa che quella pietra scartata è fonte di vita e noi».
«Anche noi sassolini per terra in questa terra di dolore, di tragedie, con la fede nel Cristo risorto abbiamo un senso, in mezzo a tante calamità, possiamo guardare oltre, guarda non c’è un muro, c’è un orizzonte, c’è la vita, la gioia, c’è la croce con questa ambivalenza. Guarda avanti, non chiuderti. Tu sassolino hai un senso nella vita perché sei un sassolino presso quel sasso, quella pietra che la malvagità del peccato ha scartato. Cosa ci dice la Chiesa oggi davanti a tante tragedie? Questo, semplicemente. La pietra scartata non risulta scartata, i sassolini che credono e si attaccano quella pietra non vanno scartati, hanno un senso e con questo sentimento la Chiesa ripete dal di dentro del cuore: Cristo è risorto!».
«Pensiamo un po’ a ognuno di noi – ha concluso Francesco – ai problemi quotidiani, alle malattie che abbiamo vissuto o che qualcuno dei miei parenti ha, alle guerre, alle tragedie umane. E semplicemente, con voce umile, senza fiori, solo davanti a Dio e a noi: non so come andrà questo, ma sono sicuro che Cristo è risorto e io ho scommesso su questo!. Fratelli e sorelle questo è quello che mi viene da dirvi: tornate a casa oggi ripetendo nel vostro cuore Cristo è risorto».
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di Andrea Tornielli per Vatican Insider
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