Il Cardinale “Camerlengo” di Santa Romana Chiesa ricopre fondamentalmente due incarichi: in primo luogo, quando il Pontefice è in viaggio, o assente, amministra i beni temporali. Alla morte del Pontefice, come incarico speciale, presiede invece il periodo della cosiddetta Sede vacante.
In caso di morte del Pontefice, il suo primo compito consiste nel verificare che il Papa sia realmente morto, chiamandolo tre volte con il nome di battesimo. Nel caso in cui non riceva risposta, ne dichiara la morte con la formula Vere Papa mortuus est. Probabilmente questa formula di accertamento della morte è stata usata per l’ultima volta dal Cardinal Camerlengo Pecci (futuro Papa Leone XIII) sulla salma di Pio IX morto nel 1878.
Per secoli il protocollo aveva previsto inoltre che il Camerlengo picchiettasse la fronte del Pontefice con un martelletto d’argento recante lo stemma papale: questo gesto ora è sostituito con il semplice stendere un velo sul viso del defunto.
Successivamente il Camerlengo rimuove l’anello piscatorio dal dito anulare della mano destra del defunto pontefice ed ordina che il sigillo papale presente sull’anello venga infranto. Egli pone infine i sigilli allo studio ed alla camera da letto del papa e dà comunicazione del decesso al Cardinale vicario di Roma, al quale ufficialmente spetterà di renderla nota al popolo.
Da quel momento comincia il periodo della Sede vacante: iniziano i preparativi per i funerali ed i novegiorni consecutivi di lutto dello Stato (novendiali); successivamente vengono avviati i lavori del conclave per eleggere il nuovo Papa.
Durante la Sede vacante lo stemma del Camerlengo, pur rimanendo con trenta fiocchi rossi (come per i Cardinali), è sormontato dal gonfalone papale (o basilicale), attraversato dalle chiavi pontificie, sopra il consueto galero (il cappello cardinalizio)
Il Camerlengo durante questo periodo ha anche facoltà di battere moneta che, pur avendo corso legale, non si troverà mai in circolazione, essendo destinata esclusivamente all’acquisto da parte dei collezionisti; su di essa sono riportati il suo stemma, la dicitura “Sede vacante” e, in latino, l’anno di conio o millesimo.
Sempre durante la Sede vacante, a lui è affidata la gestione delle questioni quotidiane della Chiesa con l’assistenza di tre Cardinali; essi sono estratti a sorte ogni tre giorni, uno per ciascun Ordine (Vescovo, presbitero e diacono), tra i Cardinali già convenuti a Roma, e formano la cosiddetta “Congregazione particolare”. Le questioni più importanti invece devono essere trattate con l’assemblea generale dei Cardinali, detta “Congregazione generale”.
A cura di Redazione Papaboys
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