Francesco incontra i giovani ospitati del “Centro Social Padre David de Oliveira Martins” di Braga, Portogallo. Nel suo saluto, l’invito a non aver paura di partecipare alla “rivoluzione della tenerezza”
Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Dal desiderio di accogliere i figli di nessuno, dall’ardore di chiedere per i più poveri, nasce negli anni ’50 a Braga, in Portogallo, un centro sociale che porterà il nome del fondatore: Padre David de Oliveira Martins. Ed è a questi ragazzi e a queste ragazze – tra loro molti bambini – che oggi Papa Francesco ha rivolto il suo saluto, abbracciando idealmente e nella preghiera tutte le persone assistite dal progetto che, dal 1958, conta più di 70 case destinate ai poveri, per aiutare a risolvere il problema abitativo e, soprattutto, per cercare di superare una delle cause della nascita degli orfanotrofi.
Accompagnati da padre Manuel Joaquim, direttore del Centro, i circa 60 ragazzi e bambini presenti, hanno risposto con il loro entusiasmo alle parole del Pontefice che ha iniziato il suo saluto con un grazie:
Da Roma, portate il mio abbraccio alle persone assistite e agli assistenti dell’Istituzione a vario titolo al servizio dei bambini, dei giovani, dei poveri e degli anziani. Come ambasciatori dell’amore che avete per la Chiesa e per il bene che volete che io faccia, avete mandato i piccoli. Grazie, padre Manuel Joaquim!
Come un padre premuroso e saldo, Francesco ha affidato ai giovani presenti la chiave per aprire il cuore alla speranza nel futuro e per comprendere il senso della propria esistenza. La chiave è Cristo, che cammina al nostro fianco e ci guida:
Il vostro viaggio vi porta a guardare insieme al futuro: non a guardare a voi stessi da soli. Come insegna Paolo, “il presente o il futuro è tutto tuo. Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”. Voi siete di Cristo! Questo è il senso profondo della vostra storia fino ad oggi, ma è soprattutto la chiave per affrontare il futuro. Siate sempre di Cristo nella preghiera, nella cura dei vostri fratelli e sorelle più piccoli. Non abbiate paura di partecipare alla rivoluzione a cui vi chiama: la rivoluzione della tenerezza. Cristo cammina con voi e vi guida.
Il Papa ha terminato con una raccomandazione che diventa poi invito corale e allo stesso tempo dedicato alla vita di ognuno dei giovani presenti:
Non lasciare mai che il passato determini la vostra vita. Aspettate sempre con ansia. Lavorare e lottare per ottenere le cose che si desiderano. E che nessuno di voi si senta mai solo; anzi, spetta ad ogni uomo, creato ad immagine di Cristo, essere vicino al prossimo. Che Dio vi conceda di essere portatori della sua misericordia, tenerezza e amore gli uni per gli altri.
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