I cristiani sentano sempre il bisogno di essere perdonati e siano in cammino verso l’incontro con Dio. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha tracciato un ritratto del buon cristiano che, ha detto, deve sempre sentire su di sé la benedizione del Signore e andare avanti per fare il bene. Il servizio di Alessandro Gisotti per Radio Vaticana:
“Il cristiano è benedetto dal Padre, da Dio”. Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dal passo della Lettera di Paolo agli Efesini, contenuto nella Prima Lettura di oggi. Quindi, si è soffermato su quali siano i “tratti di questa benedizione” per un cristiano. Innanzitutto, ha osservato, “il cristiano è una persona scelta”.
Il Padre ci ha scelti uno ad uno, ci vuole bene e ci ha dato un nome
Il vero cristiano sente sempre di aver bisogno del perdono di Dio
Il cristiano, dunque, “è uno scelto, è un sognato da Dio”. E quando viviamo così, ha soggiunto, “sentiamo nel cuore una grande consolazione”, non ci sentiamo “abbandonati”, non ci viene detto “arrangiati come puoi”. Il secondo tratto della benedizione del cristiano è il sentirsi perdonati. “Un uomo o una donna che non si sente perdonato”, ha ammonito, non è pienamente “cristiano”:
Il cristiano non è mai fermo, ma sempre in cammino per fare il bene
Terzo tratto, ha proseguito Francesco: il cristiano “è un uomo e una donna in cammino verso la pienezza, verso l’incontro col Cristo che ci ha redento”:
“Non si può capire un cristiano fermo. Il cristiano sempre deve andare avanti, deve camminare. Il cristiano fermo è quell’uomo che aveva ricevuto il talento e per paura della vita, per paura di perderlo, per paura del padrone, per paura o per comodità, ha sotterrato e lascia lì il talento, e lui è tranquillo e passa la vita senza andare. Il cristiano è un uomo in cammino, una donna in cammino, che fa sempre il bene, che cerca di fare il bene, di andare avanti”.
Questa, ha sintetizzato, è l’identità cristiana: “benedetti, perché scelti, perché perdonati e perché in cammino”. Noi, ha concluso, “non siamo anonimi, noi non siamo superbi”, tanto da non avere “bisogno del perdono”. Ancora, noi non siamo fermi”. “Che il Signore – è stata la sua invocazione – ci accompagni con questa grazia della benedizione che ci ha dato, cioè la benedizione della nostra identità cristiana”.
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Il video servizio a cura del Centro Televisivo Vaticano
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Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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