Sono le parole alla Radio Vaticana del Cardinale Angelo Comastri. Nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria in Cielo, Papa Francesco reciterà l’Angelus alle 12.00 insieme ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro.
Sull’importanza di questa festa e il legame tra Jorge Mario Bergoglio e la Madre di Dio, Alessandro Gisotti ha intervistato il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano:
R. – Oggi questa festa è particolarmente attuale, anche per la nostra società e per il momento che stiamo vivendo. C’è un grande culto del corpo, una idolatria del corpo, ma purtroppo staccato dall’anima. E’ dall’anima bella che parte la bellezza del corpo! Maria era bella dentro; Maria era bella nei suoi sentimenti, Maria era bella nella sua umiltà, Maria era bella nella sua generosità, Maria era bella nella sua dedizione totale a suo Figlio, al Salvatore, ed è quella bellezza che in qualche modo è affiorata nel corpo e ha giustificato la sua assunzione. Ora, il Papa tutto questo lo sa: Papa Francesco lo sa e lo crede e lo vive – possiamo dire – con la semplicità di un bambino, ed è questo un fatto molto bello, dal quale possiamo trarre grandi insegnamenti. Il Papa molto spesso fa riferimento alla nonna, perché doveva essere, in casa, l’anello della tradizione di fede – gli ha insegnato a pregare – un personaggio di riferimento della sua infanzia, dalla quale ha ricevuto sicuramente anche l’amore per la Madonna.
D. – La devozione mariana di Francesco, appunto, nasce fin da bambino: pensiamo alla Vergine di Lujan, a Buenos Aires. Questo lo vediamo anche dal modo in cui il Papa parla di Maria: in modo semplice, filiale, come si parla in famiglia della mamma …
R. – Certamente. Il Papa esprime la sua devozione alla Madonna nelle formule più semplici. Vedere il Papa che, quando torna da un viaggio, va a portare un mazzo di fiori a Santa Maria Maggiore: già questo fatto dice la sua semplicità. Ed essendo semplice, parla: parla subito al cuore, trasmette subito il messaggio e ci dice con estrema chiarezza che il Papa si sente un figlio aggrappato alla mamma, un figlio che ha bisogno di raccontare alla mamma la sua storia, i suoi viaggi, le sue fatiche, i suoi impegni. Questo è il senso di quel mazzolino di fiori che lui porta sull’altare.
D. – Personalmente, cosa la colpisce della devozione che Francesco ha per la Vergine?
R. – Più volte ho riflettuto su una devozione tipica che il Papa ha portato a Buenos Aires e poi ha portato nel mondo: la devozione alla “Madonna che scioglie i nodi”. Chi non ha qualche nodo nella vita? Chi non ha qualche nodo da sciogliere? Allora è bello immaginare Maria e immaginare la mamma come Colei che prende un groviglio e che, con pazienza, cerca di scioglierlo, di dipanarlo e di far ritornare la bellezza della vita normale, della vita che tutti vorremmo vivere. Io penso a un particolare della vita della Madonna: Maria a Cana. Un matrimonio, un nodo: viene a mancare il vino. E Maria scioglie il nodo. Ma lo fa con una delicatezza estrema. Maria si rivolge a Gesù, ma non dice: “Devi fare un miracolo!”, no. Lo stile di Maria è lo stile della delicatezza, lo stile dell’umiltà. Semplicemente dice: “Figlio, non hanno più vino”. La risposta di Gesù è una risposta che sicuramente la Madonna in quel momento non poté capire in tutta la profondità ed era una prova di fede anche per Lei: “Non è ancora giunta la mia ora”. Maria capì successivamente qual era l’ora di cui parlava Gesù in quel momento; ma la sua risposta è di una bellezza straordinaria. Maria non si scoraggia. Dice ai servi, semplicemente: “Qualunque cosa vi dirà, voi fatela”. E questo abbandono semplice, umile è il terreno in cui sboccia il miracolo, il terreno in cui si scioglie il nodo.
D. – L’Anno della Misericordia inizierà, per decisione di Papa Francesco, l’8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione. Il Papa mette questo Giubileo sotto il segno, anzi, forse sotto il manto protettore di Maria…
R. – L’Immacolata è il progetto iniziale di Dio. Dio ci vorrebbe tutti immacolati, puri dentro, e questa bellezza originaria che, adesso è venuta a mancare nella storia per il peccato umano, è ricominciata con Maria. Aprendo il Giubileo della Misericordia nel giorno dell’Immacolata, il Papa ci dice: “Questo è il sogno di Dio”, e possiamo tutti fare un passo per avvicinarci al sogno di Dio. Lasciamoci condurre da Maria. Lasciamoci portare da Lei: Maria ci indicherà la strada della misericordia, la strada nella quale possiamo recuperare tutti la bellezza che abbiamo perduto. Dio è pronto; la porta è aperta: entriamo!
di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana