Papa Francesco esprime “la sua vicinanza spirituale” a quanti sono colpiti dal violento uragano che sta devastando in questi giorni, negli Stati Uniti, il Texas e la Louisiana. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, indirizzato al cardinal Daniel DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston e presidente della Conferenza episcopale statunitense, il Papa si dice “profondamente commosso per la tragica perdita di vite e l’immensa devastazione materiale” causate “da questa catastrofe naturale”.
Assicura le sue preghiere “per le vittime e le loro famiglie e per tutti coloro che sono impegnati in una vitale opera di soccorso”, confidando che “le necessità immense e immediate di così tanti individui e comunità continueranno a ispirare una vasta corrente di solidarietà e reciproco aiuto nelle migliori tradizioni della nazione” americana. “Con questi sentimenti” il Papa “invia la sua benedizione come pegno di consolazione, forza e pace nel Signore”.
Intanto, continua a crescere il numero di vittime per il passaggio di Harvey, l’uragano che il 25 agosto scorso ha sconvolto il Texas con violentissime piogge, inondazioni e venti oltre i 200 km/h. Secondo quanto riportato dalla CNN, i morti sono almeno 37 e si calcolano danni per un valore di 160 miliardi di dollari. Disperse 17 persone, migliaia quelle portate in salvo ma altrettante sono ancora ‘imprigionate’ nelle tante zone difficili da raggiungere.
L’allarme più preoccupante arriva da una centrale chimica della Arkema, vicino Houston, dove si sono già verificate due esplosioni. “Non è possibile in nessun modo prevederle o impedirle. L’acqua alta e la mancanza di elettricità non ci danno modo di intervenire”. Così si è espresso Rich Rowe, presidente e Ceo della società francese. “I dipendenti sono stati allontanati e l’area evacuata” ha aggiunto senza specificare alcun dettaglio riguardo all’entità delle conseguenze, mentre per i vigili del fuoco il vero problema resta il rilascio delle sostanze chimiche nell’aria.
Proclamato lo stato di calamità naturale anche in Lousiana dove Harvey si è spostato, per quanto abbia perso molta della sua potenza (gli esperti del National Hurrican Center lo definiscono ora ‘tempesta tropicale’), dando origine a piogge torrenziali ma scongiurando il peggio. Nonostante le tensioni politiche con gli Usa, il Messico si è già messo in moto per portare il suo aiuto ai Texani e il Venezuela ha annunciato, per voce del ministro degli Esteri Arreaza, aiuti per 5 milioni di dollari. Raccolta di fondi anche da parte di alcune stars americane, mentre la macchina dei soccorsi locali procede nel suo instancabile e titanico lavoro di salvataggio con migliaia di donne e uomini impegnati.
Fonte it.radiovaticana.va/Emanuela Campanile
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