Categorie: Sancta Sedes

Papa Francesco riceve la Regina di Svezia (e gioca con la nipotina)

Papa Francesco ha ricevuto oggi, nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico, la Regina Silvia di Svezia, in visita privata con alcuni familiari. La Regina partecipa nel pomeriggio, presso la sede della Pontificia Accademia delle Scienze, a un Workshop organizzato dall’Ambasciata di Svezia presso la Santa Sede e dall’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali sul tema della lotta contro il traffico umano, con particolare attenzione ai bambini. Al termine della sua visita, si reca presso la Biblioteca Apostolica Vaticana per la inaugurazione del “distribution desk” realizzato con il contributo della Fondazione Re Gustavo VI Adolfo.

La conversazione con il Papa – riferisce il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi – si è svolta principalmente in spagnolo, lingua ben conosciuta dalla Regina. La Regina ha informato il Papa delle attività da lei promosse in Svezia in particolare in favore dei bambini. Il Papa ha colto l’occasione per esprimere gratitudine per l’accoglienza offerta dalla Svezia ai rifugiati e profughi. Fra i doni della Regina Silvia al Papa sono da segnalare tre piccoli libri di preghiere in svedese, adatti anche per i bambini, nati dalla circostanza che la Regina ha avuto particolarmente a cuore l’educazione religiosa dei suoi figli, circostanza per cui il Papa ha manifestato il suo vivo apprezzamento. Erano presenti anche la Principessa Madeleine, con il marito e la piccola figlia di un anno, Leonore, e il Papa si è intrattenuto in modo particolarmente affettuoso con questa giovane famiglia.

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Nel pomeriggio, dunque, la Regina viene ricevuta nel Salone Sistino in occasione della sua visita presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Sui motivi di questa visita particolare, Fabio Colagrande ha sentito il prefetto della Biblioteca Apostolica, mons. Cesare Pasini:

R. – Inauguriamo un banco di distribuzione dei volumi nel Salone Sistino, che diventerà sala di consultazione, in futuro. Questo banco di distribuzione è stato offerto dalla Fondazione del Re di Svezia: ecco perché la Regina viene a inaugurarlo.

D. – La storia delle relazioni e collaborazioni tra la Biblioteca Apostolica e il mondo svedese è molto lunga: quando inizia?

R. – Inizia negli ultimi decenni con alcune iniziative, con alcuni aiuti, alcuni sostegni veramente belli. Se vogliamo andare più indietro, quando la Regina Cristina è venuta a Roma, poi ha lasciato la sua biblioteca che è entrata nella Biblioteca Vaticana e quindi possiamo pensare che questa collaborazione ha preso avvio già allora.

D. – Fu un’acquisizione importante, per la Biblioteca Vaticana: più di 2.000 manoscritti, ma anche altri pezzi importanti furono acquisiti dalla vostra Biblioteca proprio dalla collezione di Cristina di Svezia che – lo ricordiamo – si era convertita al cattolicesimo nel 1655 …

R. – Quando Cristina di Svezia decide di convertirsi al cattolicesimo, viene a Roma e viene accolta – prima ancora di giungere a Roma – dall’allora custode-prefetto della Biblioteca Holste, il quale ne accoglie la professione di fede; e poi, a Roma, sviluppa tutte quelle sue attività di studio, di cultura, di incontri che fanno arricchire la sua biblioteca. Alla sua morte, la biblioteca entra nella Vaticana tramite il cardinale Ottoboni che in quei mesi diventa Papa con il nome di Alessandro VIII.

D. – Negli ultimi decenni – lei ci diceva – ci sono state nuove, importanti relazioni, soprattutto dal punto di vista del restauro, se non sbaglio …

R. – Sì, perché una delle Fondazioni Wallenberg, la Marcus and Amalia Wallenberg Foundation, ha proposto un aiuto sostanzioso per restaurare 170 manoscritti e 96 volumi a stampa, appunto di quel fondo reginese che è entrato in Biblioteca grazie alla Regina Cristina di Svezia. Alle origini di questa collaborazione sta l’aiuto lungimirante di un ambasciatore della Svezia presso la Santa Sede, Frederic Wahlquist, caro amico della Biblioteca che continuamente l’aiuta; anche i suoi successori hanno ulteriormente collaborato … E ci siamo accorti come questi rapporti con la Svezia e con le istituzioni svedesi si siano arricchite di grande attenzione da parte loro e di una grande riconoscenza da parte nostra.

D. – C’è qualcosa di più di una coincidenza di interessi, tra voi e la Casa reale svedese: mi pare più una condivisione di valori …

R. – Proprio così. E fra l’altro è molto bello che la stessa Casa reale abbia pensato che potesse venire la Regina – la Regina consorte – a inaugurare: è un dare molta importanza, molto significato a una Biblioteca, a una realtà vaticana e, se si vuole, dare valore a quei rapporti di condivisione che ormai da anni si stanno costruendo insieme.

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