In Vaticano un’ora di colloquio privato e informale: “Abbiamo parlato di un mondo più giusto e fraterno”. Dopo una visita nella sede della Cgil. Ad accoglierlo il segretario generale Maurizio Landini, e quelli di Cisl e Uil Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo: “Il mondo sindacale ha ancora molto bisogno di lui.
ROMA – Il mondo si ispiri papa Francesco. A dirlo è l’ex presidente del Brasile, Inacio Lula da Silva che ha incontrato Francesco incontrato a Casa Santa Marta, Città del Vaticano. Abbiamo parlato di “un mondo più giusto e fraterno”, ha scritto lo stesso Lula in un tweet in cui ha postato anche un paio di foto con il pontefice sorridente e mentre lo benedice. Un’ora di colloquio, strettamente privato e informale.
Dopo aver visto il Papa, momento centrale del suo viaggio a Roma, Lula è andato alla sede della Cgil. Ad accoglierlo il segretario
generale della Cgil, Maurizio Landini, e quelli della Cisl e della Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.Tra gli altri Lula ha incontrato anche Nicola Zingaretti. “Guardare negli occhi ogni persona. Affrontare i problemi senza paura, senza scorciatoie della destra estrema che indica i nemici e poi fa crollare l’economia. Bellissima conversazione con Lula, uno straordinario protagonista delle battaglie per combattere disuguaglianze”, ha commentato il leader del Pd. Abbraccio anche con i politici di Articolo Uno, Massimo D’Alema e il ministro della Salute Roberto Speranza. “Bellissimo incontro con Lula. La sua lotta per la libertà e la democrazia in Brasile è la nostra lotta”, hanno sottolineato.”Tutti sanno che il mondo sta diventando più disuguale, nella maggioranza dei paesi del mondo i lavoratori stanno perdendo i loro diritti. Le conquiste che abbiamo avuto stanno cadendo per terra per colpa degli interessi finanziari. Tutti sanno cosa è successo dopo la crisi del 2008″, ha spiegato l’ex presidente brasiliano. “Ho partecipato – ha aggiunto – a molti incontri e tutte le decisioni che abbiamo preso erano a tutela dei lavoratori per aiutare i paesi più poveri, ma questo non è successo. Il sistema finanziario è uscito rafforzato e l’economia mondiale è dominata dalla finanza. Quando Papa Francesco chiede un incontro ad Assisi per discutere di disuguaglianze penso che sia una decisione che deve ispirare il mondo intero”.
Dopo aver visto il Papa, momento centrale del suo viaggio a Roma, Lula è andato alla sede della Cgil. Ad accoglierlo il segretario
generale della Cgil, Maurizio Landini, e quelli della Cisl e della Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.Tra gli altri Lula ha incontrato anche Nicola Zingaretti. “Guardare negli occhi ogni persona. Affrontare i problemi senza paura, senza scorciatoie della destra estrema che indica i nemici e poi fa crollare l’economia. Bellissima conversazione con Lula, uno straordinario protagonista delle battaglie per combattere disuguaglianze”, ha commentato il leader del Pd. Abbraccio anche con i politici di Articolo Uno, Massimo D’Alema e il ministro della Salute Roberto Speranza. “Bellissimo incontro con Lula. La sua lotta per la libertà e la democrazia in Brasile è la nostra lotta”, hanno sottolineato.”Tutti sanno che il mondo sta diventando più disuguale, nella maggioranza dei paesi del mondo i lavoratori stanno perdendo i loro diritti. Le conquiste che abbiamo avuto stanno cadendo per terra per colpa degli interessi finanziari. Tutti sanno cosa è successo dopo la crisi del 2008″, ha spiegato l’ex presidente brasiliano. “Ho partecipato – ha aggiunto – a molti incontri e tutte le decisioni che abbiamo preso erano a tutela dei lavoratori per aiutare i paesi più poveri, ma questo non è successo. Il sistema finanziario è uscito rafforzato e l’economia mondiale è dominata dalla finanza. Quando Papa Francesco chiede un incontro ad Assisi per discutere di disuguaglianze penso che sia una decisione che deve ispirare il mondo intero”.
Per Lula questo viaggio a Roma costituisce il suo primo spostamento all’estero da quando, lo scorso 8 novembre, è stato scarcerato dopo 580 giorni di carcere, perché il Supremo Tribunale Federale ha modificato la sua giurisprudenza, rendendo esecutive le pene di carcere solo dopo l’esaurimento dei possibili ricorsi processuali.
Credito: Repubblica