L’aereo del Papa è atterrato a Ciampiano alle 18.32. Il Santo Padre si sta recando a pregare a Santa Maria Maggiore, visita numero 28, per ringraziare la Madonna Salus populi romani. Sull’aereo il Papa ha parlato con i giornalisti oltre un’ora. Ha toccato diversi argomenti del Viaggio, ma ha parlato anche di grandi eventi internazionali previsti nei prossimi mesi.
Tv2000 trasmette questa sera alle 21 la conferenza stampa di Papa Francesco nel viaggio di rientro a Roma!
DA NON PERDERE! La conferenza sarà trasmessa integralmente all’interno dello speciale il ‘Diario di Papa Francesco’ e potrà essere seguita sul canale 28 del digitale terrestre, 18 di TvSat, 140 di Sky e in streaming su http://www.tv2000.it
Il viaggio del Papa in Centrafrica ridà nuova speranza al Paese. Avevano fatto previsioni catastrofiche, c’è stata solo tanta gioia: è questo il bilancio che mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, traccia della visita di Papa Francesco.
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“Posso dire di essere soddisfatto, perché io sono un uomo di fede e voi avete visto che è stato un uomo di fede quello che è venuto a incontrare i nostri uomini di fede e così la nostra gioia è stata reciproca: tutti eravamo consapevoli del fatto che questo popolo avesse bisogno di una rinascita. Un popolo abbandonato, un popolo assassinato, un popolo dimenticato ha bisogno di un messaggio di speranza.
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E il Santo Padre è venuto a portare questo messaggio di speranza, ha invitato i centrafricani alla riconciliazione, ha invitato i centrafricani ad avere un cuore misericordioso, ha invitato i centrafricani a perdonare, soprattutto a seminare per costruire un Paese bellissimo che si chiama Centrafrica”
D. – Lei è stato sempre vicino al Papa, in tutto questo tempo. Che impressione ha avuto?
R. – J’ai trouvé un Pape simple, un Pape qui aime les pauvres, un Pape qui est proche, il est solidaire …
Ho trovato in lui un Papa semplice, un Papa che ama i poveri, un Papa vicino, solidale con la situazione: si preoccupa di quello che succede qui e porta la speranza che un cambiamento sia possibile. Egli ci ha annunciato che la nostra rinascita è vicina, auspica che tutti abbiamo fiducia e comprendiamo la Parola di Dio per unire le nostre forze, per tenerci per mano e raccogliere la grande sfida che ci aspetta, quella della riconciliazione, perché nel nostro Paese torni a regnare l’unità: che siamo del Nord, dell’Est, dell’Ovest o musulmani, cristiani e protestanti … siamo tutti centrafricani! Dobbiamo seminare e ricostruire il nostro Paese.
D. – Ha avuto paura che all’ultimo minuto potesse rinunciare alla visita oppure è stato sempre fiducioso nei mesi della preparazione del viaggio?
R. – Moi j’ai été confiant, parce-que je sais que ce peuple et moi-même nous avons demandé à ce que …
Io sono stato fiducioso, perché questo popolo e io stesso avevamo chiesto al Papa di venire perché potesse dare un messaggio per toccare i cuori. E il Santo Padre è venuto, con il suo messaggio e ci ha detto: “E’ necessario accettare la penitenza”, e l’avete visto, egli stesso ha dato l’esempio confessando: per tutta la notte i giovani hanno aperto i loro cuori per ricevere il perdono di Dio. E avreste dovuto vedere l’esultanza, l’allegria che erano dipinte sui volti degli uomini e delle donne che mi sono trovato accanto! Questo dimostra che c’era bisogno di un soffio nuovo … E io ho sempre creduto che quest’uomo sarebbe venuto da noi: è venuto, è ripartito, gloria a Dio!
D. – Il ricordo di un’immagine, di una frase …
R. – Ce que j’ai vu à la mosquée: le Pape a enlevé ses chaussures, il est allé se recueillir, il s’était fait …
Quello che ho visto alla moschea: il Papa si è tolto le scarpe, è andato a raccogliersi, si è fatto prossimo ai musulmani e ha detto: “Se non fossi venuto qui, dai musulmani, mi sarebbe mancato qualcosa: una parte di noi si trova nell’altra”. Questo è quello che ricorderò in modo particolare …
D. – Ovviamente, il Papa non è venuto con una bacchetta magica per risolvere tutti i problemi del Centrafrica; lei, però, ha fiducia – ci saranno le elezioni a breve – che la visita del Papa veramente possa scuotere le coscienze?
R. – Nous espérons que les Centrafricains vont avoir ce qu’on appelle «un sursaut patriotique». …
Noi ci auguriamo che i centrafricani abbiano quello che noi chiamiamo “un sussulto patriottico”. Abbiamo sofferto tanto. E’ giunto il momento. C’è un tempo per la guerra e un tempo per la riconciliazione, un tempo di rinascita. Si stanno avvicinando le elezioni: non possono essere tutti il presidente; bisognerà fare dei sacrifici, accettare che l’uno o l’altro diventi presidente per prendere in mano il destino della nostra Nazione e tutti dovranno aiutarlo in questo compito. Un presidente che avrà il “consenso” non dovrà escludere le persone, ma riunirle. E soprattutto dovrà avere a cuore la questione della riconciliazione. Noi siamo lacerati e feriti … ma dovremo pensare a quelle ferite con il nostro impegno, con i risultati che piano piano otterremo. Io ho molta fiducia nei centrafricani: l’hanno dimostrato! Non c’è stato un colpo d’arma da fuoco, al PK5! Non c’è stato un colpo d’arma da fuoco sulla piazza della Cattedrale! Era stata prevista l’apocalisse: non è successo niente. Al suo posto, c’è stata la gioia …
(servizio in aggiornamento ore 19.05)
A cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys / Intervista di Romilda Ferrauto per la Radio Vaticana
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Cosa commentare?IO sono tanto emozionata che non so' cosa scrivere posso solo esprimere il mio commento cosi'"Papa Francesco e' uno scrigno di sorprese divine meravigliose,innonda molto facilmente tutti i cuori di un Amore grande ma semplice,Il suo viaggio in Africa e' stato il culmine della sua alleanza con tutti i popoli specialmente i piu' umili e poveri. " VIVA PAPA FRANCESCO ARALDO E VICARIO DI CRISTO"