REPLAY TV – Dal Tg di Tv 2000 nel servizio di Nicola Ferrante: Papa Francesco risponde alle domande dei giornalisti nel volo di ritorno da Strasburgo.
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Ultimo atto della visita del Papa ieri a Strasburgo è stato il consueto colloquio con i giornalisti in aereo durante il rientro a Roma. Il volo papale è atterrato poco dopo le 16.00 all’aeroporto di Ciampino.
Il Vangelo indirizza la Dottrina sociale della Chiesa, come pure le parole e le riflessioni di Papa Francesco. Lo ha dichiarato lo stesso Pontefice, rispondendo alle domande dei giornalisti sul volo di ritorno da Strasburgo. Sui temi trattati al Parlamento europeo e in particolare sulla citata forza “espressiva dei popoli”, a chi gli chiede se nel suo cuore alberghi “un sentimento socialdemocratico”, sorridendo risponde:
“Non oso qualificarmi di una o di un’altra parte. Io oso dire che questo viene dal Vangelo: questo è il messaggio del Vangelo che prende la Dottrina sociale della Chiesa. Io in questo, in concreto, e in altre cose – sociali o politiche – che ho detto, non mi sono staccato dalla Dottrina sociale della Chiesa. La Dottrina sociale della Chiesa viene dal Vangelo della tradizione cristiana. Questo che ho detto – l’identità dei popoli – è un valore evangelico”.
Il Papa approfondisce poi il suo invito ad aprirsi alla verità edificando il bene comune, da affidare anche ai giovani politici:
“Ho visto nei dialoghi con i giovani politici, qui in Vaticano soprattutto, di diversi partiti e nazioni, che loro parlano con una musica diversa che è tendente alla trasversalità: è un valore! Loro non hanno paura di uscire dalla propria appartenenza, senza negarla, ma uscire per dialogare. E sono coraggiosi! E credo che questo dobbiamo imitarlo. E anche il dialogo intergenerazionale. Questo uscire per trovare persone di altre appartenenze e dialogare: l’Europa ha bisogno di questo, oggi”.
Quindi, a proposito del caso dei presunti abusi sessuali commessi da esponenti della Chiesa di Granada, recentemente denunciati da un giovane e riferiti a quando era bambino, il Papa spiega che va seguita una sola linea, quella della verità:
“Ho letto, ho chiamato la persona e ho detto: ‘Tu domani vai dal vescovo’; e ho scritto al vescovo di incominciare il lavoro, di fare l’indagine e di andare avanti. Come l’ho ricevuta? Con grande dolore, con grandissimo dolore. Ma la verità è la verità, e non dobbiamo nasconderla”.
Ancora una riflessione sulla pace “troppo spesso ferita”, come ha detto a Strasburgo. I giornalisti gli chiedono se il dialogo con il sedicente Stato Islamico sia possibile:
“Io mai do per persa una cosa: mai. Forse non si può avere un dialogo, ma mai chiudere una porta. E’ difficile, puoi dire ‘quasi impossibile’, ma la porta sempre aperta”.
Papa Francesco invita però a riflettere sulla risposta al terrorismo:
“Ogni Stato per suo conto si sente di avere il diritto di massacrare i terroristi, e con i terroristi cadono tanti che sono innocenti. E questa è una anarchia di alto livello che è molto pericolosa. Con il terrorismo si deve lottare, ma ripeto quello che ho detto nel viaggio precedente: quando si deve fermare l’aggressore ingiusto, si deve fare con il consenso internazionale”.
Oggi la pace, com’egli stesso ha detto al Consiglio d’Europa, “è violata anche dal traffico degli esseri umani”, nuova schiavitù del nostro tempo, tema più volte affrontato dal Pontefice:
“La schiavitù è una realtà inserita nel tessuto sociale di oggi, ma da tempo! Il lavoro schiavo, la tratta delle persone, il commercio dei bambini: è un dramma. Non chiudiamo gli occhi davanti a questo. La schiavitù, oggi, è una realtà; come lo sfruttamento delle persone”.
Il quinto viaggio apostolico internazionale di Papa Francesco si chiude con le domande della stampa sui prossimi impegni: ora è andato a Strasburgo, come cuore delle istituzioni europee; in futuro – chiedono i giornalisti – sarà la volta della Francia? “Il piano non è stato fatto”, dice, ma certamente “si deve andare a Parigi”, “c’è una proposta” per Lourdes e – aggiunge – ha chiesto di visitare “una città dove non sia andato mai alcun Papa”. Quindi un pensiero finale per l’Europa:
“L’Europa in questo momento mi preoccupa; è bene, per aiutare, che vada avanti. E questo come vescovo di Roma e successore di Pietro”.
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