“Una società che non offra alle nuove generazioni sufficienti opportunità di lavoro dignitoso non può dirsi giusta”. Lo scrive il Papa nel suo messaggio al convegno apertosi oggi a Napoli dal titolo “Chiesa e lavoro: quale futuro per i giovani del Sud?”, organizzato dalle Diocesi del Mezzogiorno. Alla due giorni di lavori è a arrivato anche il saluto del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del premier Paolo Gentiloni.
“Quando non si guadagna il pane si perde la dignità”. Il Papa torna a dirlo nel suo messaggio al convegno organizzato dai vescovi del Sud a Napoli. I giovani, quando “non hanno prospettive – scrive Francesco – possono diventare facile preda delle organizzazioni malavitose”. Il santo Padre quindi auspica che “le comunità ecclesiali, a fianco delle istituzioni, si adoperino con dedizione per ricercare soluzioni adeguate alla piaga sempre più estesa della disoccupazione giovanile e del lavoro nero e al dramma di tanti lavoratori sfruttati per avidità, a causa di una mentalità che guarda al denaro, ai benefici, e ai profitti economici a scapito dell’uomo”. Il capo dello Stato Sergio Mattarella aggiunge che bisogna ridurre le distanze tra Nord e Sud, mentre il premier Paolo Gentiloni assicura che priorità del governo è sviluppare il Mezzogiorno. La Chiesa fa molto in queste senso, a cominciare da progetti nel settore agricolo, come dice l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe
:“Ci sono tanti terreni lasciati abbandonati e si sta sviluppando, soprattutto negli ultimi tempi, la creazione di cooperative di giovani per la valorizzazione di questi luoghi. C’è tutta una serie di piccole iniziative che però, alla fine, messe insieme offrono un buon ventaglio id possibilità per il lavoro dei nostri giovani”.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris riconosce gli sforzi fatti dall’esecutivo, ma chiede un impegno più puntuale:
“Per quanto riguarda Napoli il governo ha mostrato due segnali importanti con il Patto per Napoli e per Bagnoli. Se il metodo è questo, ovvero quello della collaborazione istituzionale, della concretezza e della rapidità degli interventi, allora è un segnale importante. Per il resto in questi anni, complessivamente, i governi non hanno fatto quasi nulla per il Mezzogiorno. Quello che invece fa male è continuare a vedere le discriminazioni nella distribuzione delle risorse tra le grandi aree del Mezzogiorno e quelle del Centro Nord”.
I ragazzi hanno portato le loro testimonianze qui a Napoli. Tra le iniziative della Chiesa al Sud c’è il progetto Policoro che mira a formare i giovani, dando loro la possibilità di realizzare micro imprese. Antonio Francese è uno di loro:
“Sì, abbiamo visto dei risultati concreti con la fondazione di alcune cooperative, con l’apertura di alcuni esercizi commerciali a titolo individuale, una serie di quelli che noi del progetto Policoro chiamiamo “gesti concreti”. Quindi devo che in Campania negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo, siamo felici di questo, senza creare false illusioni, perché la difficoltà è reale, è tangibile”.
Insomma, se il Sud riparte dalle giovani generazioni può davvero conoscere una stagione di sviluppo.
Fonte it.radiovaticana.va/Alessandro Guarasci
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