Fratelli e sorelle, continuiamo a pregare per la pace. Purtroppo sui fronti di guerra la tensione è molto alta, si ascolti la voce dei popoli che chiedono pace. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar, tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace.
Non si stanca, Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus domenicale e la benedizione, di chiedere preghiere per la pace, anche in questa giornata nella quale nuove nubi minacciose di guerra coprono il Medio Oriente. E’ arrivata nella notte dal Libano, infatti, la risposta di Hezbollah per i ripetuti attacchi di Israele dei giorni scorsi. Secondo l’esercito di Tel Aviv, l’Idf, più di 290 razzi sono stati lanciati dal Libano poco prima delle 5 locali di stamane, molti sono stati intercettati e i servizi antincendio stanno lavorando per spegnere gli incendi provocati dai proiettili caduti. Si tratta dell’attacco più pesante dal 7 ottobre 2023. I lanci di missili verso l’area di Haifa e la valle di Jezreel hanno costretto più di mezzo milione di persone a rifugiarsi nei bunker in aree che finora non erano state toccate dagli allarmi. Al momento non risultano vittime dell’attacco.
Chi è in carcere, quando esce, possa riprendere una vita onesta
La richiesta di Francesco di continuare a pregare per la pace, arriva dopo aver salutato i partecipanti alla marcia di sensibilizzazione sulle condizioni dei detenuti, aggiungendo queste parole:
Dobbiamo lavorare perché i detenuti siano in condizioni di dignità, ognuno può sbagliare: essere detenuto è per riprendere una vita onesta dopo.
Saluti all’Ecuador e per la Giornata dei malati di atassia
Il Pontefice saluta poi, in particolare, gli ecuadoriani residenti a Roma che celebrano la Madonna del Cisne; la Corale “Teresa Enríquez de Torrijos” di Toledo, il gruppo di famiglie e bambini della Slovacchia, e i fedeli messicani. Infine la delegazione venuta in occasione della Giornata dei malati di atassia, e l’Associazione “La Palma” di Castagnola di Massa.