“Non si può vivere la propria vita senza camminare”. Così Papa Francesco ieri sera ha incoraggiato le migliaia di fedeli in partenza, sotto la pioggia, per il tradizionale pellegrinaggio Macerata-Loreto, lungo 28 km, salutandoli al telefono e pregando assieme a loro. L’iniziativa si era aperta con la Messa dell’arcivescovo di Ancona-Osimo, il cardinale Edoardo Menichelli. Il servizio di Roberta Barbi per Radio Vaticana.
“Camminate sempre nella vita; mai fermarsi, sempre in cammino. E pregate anche per me, perché io non mi fermi e continui ad andare in cammino. Il cammino che il Signore mi dirà come fare”.
Ha scelto la metafora del cammino come essenza della vita Papa Francesco, per il suo messaggio di saluto con cui ieri sera ha raggiunto telefonicamente le decine di migliaia di fedeli in procinto di partire dallo stadio Helvia Recina di Macerata, nelle Marche, e percorrere i 28 chilometri che la separano dalla Santa Casa di Maria a Loreto. “La vita – ha ricordato il Pontefice – è per camminare, per fare qualcosa, per andare avanti per costruire un’amicizia sociale, una società giusta, per proclamare il Vangelo di Gesù”.
Un pellegrinaggio notturno, quello della Macerata-Loreto, che si rinnova da 38 anni: “Vi auguro – ha aggiunto ancora il Santo Padre ai partecipanti – una notte di preghiera e di gioia, un po’ di sofferenza sicuro ci sarà, ma si supera con la speranza dell’incontro con Gesù Eucaristia”. Poi ha benedetto i presenti e insieme a loro ha pregato l’Ave Maria.
Una notte di cammino e riflessione sul tema “Tu sei unico” scelto per l’edizione 2016, riflessione anche con gli ombrelli aperti, un inconveniente, si potrebbe pensare, ma non per il Papa: “Anche la pioggia è una grazia – ha detto Francesco – è brutta perché ci dà fastidio, ma è anche bella, perché è come la figura della grazia di Dio che viene su di noi”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)