“Sorprende che tutti gli eventi di quest’anno che sta per concludersi siano in qualche modo rappresentativi del Magistero di Papa Francesco. Il Papa, in ogni avvenimento, sa infatti incontrare il Popolo di Dio e suscitare una risposta e un’attenzione sorprendente. Sicuramente, però, il Sinodo straordinario sulla famiglia, resta il momento più forte”. L’opinione è di don Dario Vitali, ordinario di ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana. “Questa richiesta alla Chiesa di mettersi per più di un anno in una fase di riflessione sulla famiglia, per trovare il punto d’incontro fra la tradizione e la storia, per ascoltare ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, è senza dubbio l’avvio di un processo fondamentale di questo pontificato”.
Un dinamismo che favorisce il ‘sensus fidei’
“Ma più che la questione della pastorale della famiglia, che resta di grande importanza, il Sinodo solleva soprattutto la questione di un nuovo modello di essere Chiesa. E’ stato Francesco, nel suo straordinario discorso conclusivo del 18 ottobre, a parlare di un “cammino sinodale e collegiale”, faticoso per definizione. Un cammino che deve favorire l’ascolto del Popolo di Dio e cioè dare rilievo al ‘sensus fidei’, la voce dello Spirito che passa attraverso la totalità dei battezzati. Francesco ha avviato cioè un dinamismo che favorisce proprio la circolarità, la reciprocità dell’ascolto tra pastori e Popolo di Dio”.
Dubbi e resistenze
Il 2014 si è chiuso con un sondaggio pubblicato da un quotidiano italiano in cui si afferma che gli italiani ritengono Francesco il personaggio pubblico più affidabile. “Il Papa riscuote fiducia perché oggi c’è bisogno di spiritualità e lui sa rispondere a questo bisogno in una maniera diretta, immediata, vicina, prossima”, commenta p. Antonio Spadaro sj, direttore de La Civiltà Cattolica. Spadaro interviene anche sul recente articolo di Vittorio Messori che, sulle colonne del Corriere della Sera, ha espresso dubbi sulla svolta di Papa Francesco. “I dubbi e le resistenze nei confronti del Papa ci sono, ma non costituiscono un problema. Anzi, forse sono l’evidenza dell’efficacia della sua azione. Soprattutto il suo appello a vivere un cristianesimo maturo, libero, che non ha problemi a confrontarsi con le difficoltà, entra naturalmente in conflitto con un modello di cristanesimo ripiegato su se stesso, timoroso, ossequioso. Ci sono dunque reazioni ma indubbiamente la strada segnata dalla Chiesa, dopo il Concilio, spinge nella direzione in cui Francesco sta andando”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana