Paolo Ondarza – Città del Vaticano per Vaticannews.va
Generosità, gioia, volontà di costruire un mondo diverso, intriso dei valori di fraternità, di pace, di riconciliazione, mentre il mondo fa i conti con il suo opposto, la guerra e distrugge vite. I giovani, dice Francesco, hanno queste qualità e la Chiesa ha bisogno di loro.
Incontrando questa mattina trecento ragazze e ragazzi, giunti dal Belgio il Pontefice
ha espresso ancora una volta preoccupazione per la situazione internazionale.Come ben sapete, stiamo attraversando momenti difficili per l’umanità, che è in grande pericolo. Questo è vero: siamo in grave pericolo. Pertanto vi dico: siate artigiani di pace intorno a voi e dentro di voi; ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità, e della solidarietà.
Il Santo Padre si è detto quindi ammirato per l’audacia della fede, l’impegno, la testimonianza cristiana manifestata dai giovani in un mondo sempre più secolarizzato.
È bello vedere giovani della vostra età pronti a dedicarsi a progetti di evangelizzazione e a vivere il messaggio di Cristo in mezzo alle occupazioni quotidiane.
La paura, le difficoltà, le ferite, il confronto con i propri limiti, le crisi possono presentarsi lungo il cammino. “Non abbiate paura di accettare la vostra fragilità, la debolezza con umiltà” esorta il Vescovo di Roma invitando i giovani a costruire un rapporto solido con Cristo:
Lui è l’Amico fedele che non delude mai. L’incontro con Gesù vi permette di avere uno sguardo nuovo sulle situazioni, di trovare risposte alle vostre domande, di scoprirvi capaci di assumere delle responsabilità, di andare avanti nella vita e di consolidare la vostra fede attraverso un dialogo sulle vostre convinzioni. Non avete bisogno di essere supereroi, ma piuttosto persone sincere, vere e libere.
Sollecitati dalla sete di una Chiesa vera e autentica, Francesco invita a interrogarsi sul contributo che ciascuno può offrire per una testimonianza di fede viva e contagiosa:
E allora invito ciascuno di voi a porsi questa domanda: io, che cosa porto personalmente per avvicinarci a questa meta? Qual è il mio contributo per una comunità cristiana gioiosa? La gioia dev’essere sempre, perché, sai, i cristiani con la faccia di veglia funebre non funzionano, non sono cristiani. Se tu sei cristiano, tu avrai la gioia
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