Benedetta Capelli – Città del Vaticano per Vaticannews.va
“Andare a scuola da Maria è andare a scuola di fede e di vita”: Francesco in questa frase racchiude il senso e la prospettiva della ricerca della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”, di Roma, affidata ai Servi di Maria e nel 70.mo anniversario della sua fondazione. La mariologia da vivere proprio con uno stile mariano, collaborando con altri istituti, restando attenta ai “segni dei tempi mariani”, purificando talvolta la pietà popolare, portando “nella cultura, anche attraverso l’arte e la poesia, la bellezza che umanizza e infonde speranza”.
Nel pensiero di Francesco emergono due concetti forti su Maria, come madre e come donna. Ricordando che “viviamo nel tempo del Concilio Vaticano II”, la mariologia – sottolinea il Papa – ha tratto forza dalla Lumen Gentium “ e che partendo da qui, nei “tempi di Maria”, è necessario riscoprire “le meraviglie” della Madonna “andando al cuore del suo mistero”.
Madre, “la migliore delle madri”, capace di rendere “più fraterni la Chiesa e il mondo”. “La Chiesa – afferma Francesco – ha bisogno di riscoprire il suo cuore materno, che batte per l’unità; ma ne ha bisogno anche la nostra Terra, per tornare a essere la casa di tutti i suoi figli”, “dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società”.
Abbiamo bisogno di maternità, di chi generi e rigeneri vita con tenerezza, perché solo il dono, la cura e la condivisione tengono insieme la famiglia umana. Pensiamo il mondo senza le madri: non ha avvenire: gli utili e il profitto, da soli, non danno futuro, anzi a volte accrescono disuguaglianze e ingiustizie. Le madri, invece, fanno sentire ogni figlio a casa e danno speranza
Dal Nuovo Testamento al Vangelo, Maria “è la donna, la nuova Eva, che da Cana al Calvario interviene per la nostra salvezza”. “E’ la donna vestita di sole che si prende cura della discendenza di Gesù”. Una madre che rende famiglia la Chiesa, una donna “che fa di noi un popolo”. Francesco si sofferma sulla pietà popolare che attinge alla Madonna ed esorta la mariologia a seguirla con attenzione, promuovendola e talvolta purificandola. Invita ad essere attenti sui “segni dei tempi mariani”:
Tra questi, c’è proprio il ruolo della donna: essenziale per la storia della salvezza, non può che esserlo per la Chiesa e per il mondo. Ma quante donne non ricevono la dignità loro dovuta! La donna, che ha portato Dio nel mondo, deve poter portare i suoi doni nella storia. C’è bisogno del suo ingegno e del suo stile. Ne ha bisogno la teologia, perché non sia astratta e concettuale, ma delicata, narrativa, vitale.
La mariologia è chiamata “a ricercare spazi più degni per la donna nella Chiesa, a partire dalla comune dignità battesimale”.
Il Marianum, ricorda il Papa, è una “istituzione fraterna” chiamata ad allargare gli orizzonti, superando la paura di “aprirsi” e di pensare di perdere le proprie specificità. Mettersi in gioco, afferma Francesco, significa dare vita come fanno le madri.
E Maria è madre che insegna l’arte dell’incontro e del camminare insieme. È bello allora che, come in una grande famiglia, al Marianum confluiscano tradizioni teologiche e tradizioni spirituali differenti, che facciano il dialogo ecumenico e interreligioso pure
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