Adriana Masotti – Città del Vaticano
Davide è santo, anche se è stato un peccatore, il grande e saggio Salomone viene invece rigettato dal Signore perché si è corrotto. Un apparente paradosso quello su cui Papa Francesco concentra la sua omelia alla Messa mattutina di oggi a Casa Santa Marta. La lettura proposta dalla liturgia, tratta dal primo Libro dei Re, parla di Salomone e della sua disobbedienza. “Abbiamo sentito una cosa un po’ strana” commenta subito Francesco: “il cuore di Salomone non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre”.
E spiega che è strano perché di Salomone non conosciamo che abbia fatto grossi peccati, era sempre equilibrato, mentre di Davide sappiamo che ha avuto una vita difficile, che fu un peccatore. Eppure Davide è santo e di Salomone si dice che il suo cuore si era “deviato dal Signore”. Lui che era stato lodato dal Signore quando aveva chiesto la prudenza per governare, invece delle ricchezze. Come si spiega questo? – si domanda il Papa. E’ perché Davide quando sa di aver peccato, ogni volta chiede perdono, mentre Salomone, di cui tutto il mondo parlava bene e che anche la regina di Saba aveva voluto incontrare, si era allontanato dal Signore per seguire altri dei, ma non se ne era accorto.
E qui è il problema dell’indebolimento del cuore. Quando il cuore incomincia a indebolirsi, non è come una situazione di peccato: tu fai un peccato, te ne accorgi subito: “Io ho fatto questo peccato”, è chiaro. L’indebolimento del cuore è un cammino lento, che scivolo poco a poco, poco a poco, poco a poco… E Salomone, addormentato nella sua gloria, nella sua fama, cominciò a fare questa strada
Paradossalmente “è meglio la chiarezza di un peccato, che l’indebolimento del cuore” – afferma Francesco – “il grande re Salomone finì corrotto: tranquillamente corrotto, perché il cuore gli si era indebolito”.
E un uomo e una donna col cuore debole, o indebolito, è una donna, un uomo sconfitto. Questo è il processo di tanti cristiani, tanti di noi. “No, io non faccio dei peccati grossi”. Ma com’è il tuo cuore? È forte? Resta fedele al Signore, o tu scivoli lentamente?
Il dramma dell’indebolimento del cuore può succedere a tutti noi nella vita. Cosa fare allora? Francesco risponde: “Vigilanza. Vigilare sul tuo cuore. Vigilare. Tutti i giorni, stare attento a cosa succede nel tuo cuore” e poi conclude:
Davide è santo. Era peccatore. Un peccatore può diventare santo. Salomone è stato rigettato perché era corrotto. Un corrotto non può diventare santo. E alla corruzione si arriva per quella strada dell’indebolimento del cuore. Vigilanza. Tutti i giorni vigilare il cuore. Come è il mio cuore, il rapporto con il Signore. E gustare la bellezza e la gioia della fedeltà.
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