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Papa Francesco, un primo giorno del 2024 con Maria. No alla violenza. Le parole per la pace

Primo gennaio 2024, primo giorno di un anno nuovo, di un nuovo tempo donatoci da Dio da vivere e da porre, nell’odierna solennità della Santissima Madre di Dio, sotto la protezione di Maria. Di lei Papa Francesco, all’Angelus di questo giorno di festa in cui in tanti si sono dati appuntamento in Piazza San Pietro, mette in luce il silenzio di fronte all’avvenimento della nascita del Salvatore spiegandone il significato:

Non si tratta di una semplice assenza di parole, ma di un silenzio colmo di stupore e di adorazione per le meraviglie che Dio sta operando. “Maria – annota San Luca – (…) custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” . In tal modo ella fa spazio in sé a Colui che è nato.

Anche le nostre mamme sono spesso “cattedrali del silenzio”

Maria è Madre perchè mette in luce il Figlio, “senza occuparne il posto”, prosegue Francesco, e farà lo stesso anche nel momento buio della croce. Padre David Maria Turoldo, poeta del Novecento, ha definito la Vergine “cattedrale del silenzio” dove Dio e l’umanità possono incontrasi. Una bella immagine, commenta il Papa e prosegue:

Ma anche le nostre mamme, con la loro cura nascosta, con la loro premura, sono spesso magnifiche cattedrali del silenzio. Ci mettono al mondo e poi continuano a seguirci, tante volte inosservate, perché noi possiamo crescere. Ricordiamoci questo: l’amore non soffoca mai, l’amore fa spazio all’altro. L’amore ci fa crescere.

La pace minacciata dalla sete di potere

Guardiamo alle madri, sottolinea il Papa, per imparare da loro l’amore “che sa far spazio all’altro”, che lo rispetta “rigettando ogni forma di possesso, sopraffazione e violenza”. “C’è tanto bisogno di questo oggi, tanto!”, afferma e poi ricorda un brano del Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace che si celebra oggi:

“La libertà e la convivenza pacifica sono minacciate quando gli esseri umani cedono alla tentazione dell’egoismo, dell’interesse personale, della brama di profitto e della sete di potere”. L’amore, invece, è fatto di rispetto e gentilezza.

Che nel nuovo anno possiamo crescere in questo amore mite che genera vita, conclude il Papa, per “aprire nel mondo sentieri di pace e di riconciliazione”.

papa.francesco.angelus
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LA MESSA DEL PRIMO GIORNO DELL’ANNO

Rispettare, custodire, valorizzare ogni donna, ricordando che “chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna”. Guardando a Maria, Madre di Dio e dell’umanità, Papa Francesco torna a invocare rispetto per ogni donna, per ogni madre, nella Chiesa, nel mondo e nella società. Nella Chiesa perché così essa riscopra il suo “volto femminile” e dia maggiore “spazio” alle donne per essere “generativa”; nel mondo perché recuperi lo sguardo umano e trovi vie di pace, uscendo dalle “spirali della violenza e dell’odio”; nella società perché accolga e non profani “il dono della donna, di ogni donna”.

Nel primo giorno del 2024, il Papa presiede nella Basilica Vaticana, alla presenza di circa 7 mila fedeli, la Messa della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale e nella ricorrenza della 57.ma Giornata Mondiale della Pace che il Pontefice ha voluto dedicare al tema “Intelligenza artificiale e pace”.  

Tempi vuoti

Tempi “vuoti di pace” quelli attuali, lacerati dalle guerre in ogni parte del mondo o da orribili fenomeni come i femminicidi. Tempi di “mancanze” e “solitudini” che ognuno sperimenta: “Vuoti che chiedono di essere colmati”. “Chi può colmarli se non Maria, Madre della pienezza?”, domanda Francesco nella sua omelia, intervallata da citazioni di Paolo VI, Tommaso da Celano, Lutero e della Lumen Gentium.

Quando siamo tentati di chiuderci in noi stessi, andiamo da lei; quando non riusciamo a districarci tra i nodi della vita, cerchiamo rifugio in lei. I nostri tempi, vuoti di pace, hanno bisogno di una Madre che ricompatti la famiglia umana

Il Papa invita a dirigere lo sguardo verso la Madonna così da diventare “costruttori di unità”: “Facciamolo con la sua creatività di Madre, che si prende cura dei figli: li raduna e li consola, ne ascolta le pene e ne asciuga le lacrime”.

Maria, al cuore del tempo

Maria, scandisce il Papa, “è la via scelta da Dio” che “si fa uomo e lo fa nel segno di una donna”. Lei è “il punto di arrivo di tante persone e generazioni che, ‘goccia dopo goccia’, hanno preparato la venuta del Signore nel mondo”. La Vergine sta dunque “al cuore del tempo” perché “a Dio è piaciuto far svoltare la storia attraverso di lei, la donna”.

Al principio del tempo della salvezza c’è dunque la Madre di Dio, la nostra Madre santa

Dogma di speranza

“È bello”, afferma Papa Francesco, “che l’anno si apra invocandola”; ed “è bello” che il Popolo di fedeli “proclami con gioia la Santa Madre di Dio”, parole che esprimono “la gioiosa certezza che il Signore, tenero Bimbo in braccio alla mamma, si è unito per sempre alla nostra umanità, al punto che essa non è più solo nostra, ma sua”.

Madre di Dio: è un dogma di fede, ma è pure un “dogma di speranza”: Dio nell’uomo e l’uomo in Dio, per sempre 

“Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani”

Ancora, aggiunge ancora il Pontefice, la maternità di Maria è “la via per incontrare la tenerezza paterna di Dio, la via più vicina, più diretta, più facile. Non dimentichiamo questo… La maternità di Maria è la via per incontrare la tenerezza paterna di Dio, la via più vicina, la più diretta, più facile,con questo che è lo stile di Dio: vicinanza, compassione, e tenerezza”. La Madre “ci conduce all’inizio e al cuore della fede, che non è una teoria o un impegno, ma un dono immenso, che ci fa figli amati, dimore dell’amore del Padre”. Dunque “accogliere nella propria vita la Madre non è una scelta di devozione, ma un’esigenza di fede”:

Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè figli di Maria

Riscoprire il volto femminile della Chiesa

“Di Maria – sottolinea il Papa – la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta; per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno”.

Guardare alle donne per trovare la pace

Ma anche il mondo “ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono”.

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