E’ instancabile il lavoro quotidiano della Santa Sede nel tentativo di fermare la maledetta guerra in corso tra Russia e Ucraina.
L’ambasciatore in pectore dell’Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, ha rivelato che il Papa ha appena chiamato il presidente ucraino Vlodomyr Zelensky. “Nuovo visibile gesto di sostegno da parte di Papa Francesco – twitta il diplomatico – pochi minuti fa il Santo Padre ha chiamato il presidente Zelensky”. Il Papa ha detto di star “pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra”. Zelensky gli ha risposto che Sua Santità “è l’ospite più atteso in Ucraina”.
Molte volte, Papa Francesco è intervenuto a voce alta per ricordare al mondo, e ai diretti interessati, che la via unica da seguire è innanzitutto quella della diplomazia, delle regole internazionali, del confronto che porta all’incontro.
Al termine dell’Angelus di domenica scorsa, riferendosi alla guerra nel Paese dell’Europa dell’Est Papa Francesco ha gridato: “tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia! Non dimentichiamo: è una crudeltà, disumana e sacrilega”
Nella giornata di ieri il Pontefice ha ricordato che – per combattere la fame, la sete, le malattie, le epidemie, la povertà e le schiavitù di oggi occorrerebbe unire forze e risorse, non ricorrere alla guerra. Francesco ha inoltre condannato le spese in armamenti.
“Uno scandalo” ha affermato il Pontefice incontrando l’organizzazione di volontariato “Ho avuto sete”, dedita a progetti per l’acqua potabile, soprattutto in Africa.
Ha inviato sul fronte di guerra due Cardinali, che sono rientrati con un report sugli accadimenti, raccontato proprio sul terreno di battaglia.
C’è un altro tentativo molto importante, che Papa Francesco, con insistenza sta provando a compiere, ma viene ostacolato, in maniera incredibile e discutibile da chi invece dovrebbe essere la prima voce chiara a dichiarare ‘pace’ alla ‘guerra’.
Si tratta del Patriarca di Mosca Kirill, personaggio ormai salito alla ribalta internazionale per le sue stupide prese di posizione a favore di Putin.
Un vero capo spirituale, non può essere condizionato dagli interessi economici, come fa Kirill, mostrando di essere un vero e proprio cagnolino obbediente, tenuto al guinzaglio, da un prepotente distruttore.
Consacrarsi alla Madonna vuol dire accoglierla come vera madre sull’esempio di Giovanni. Si consacra un popolo, una Nazione o l’Umanità. Papa Francesco lo ha deciso per l’Ucraina e la Russia
Lo farà il prossimo venerdì 25 marzo durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro. Lo stesso atto, sempre nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Solennità dell’Annunciazione del Signore, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di sua santità, come inviato del Santo Padre.
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