“Chiedere scusa ai poveri che sono accanto a noi, per averli lasciati soli e senza voce, continuando a sprecare personalmente e comunitariamente”, ha spiegato mons. Galantino: “Chiedere scusa ai non credenti o agli indifferenti se abbiamo continuato a proporre e a vivere la nostra religiosità senza chiederci se poteva avere un senso anche per loro”. E ancora, “chiedere scusa ai nostri ragazzi se abbiamo pensato con troppa facilità che bastassero le parole e abbiamo di fatto abdicato al dovere di essere esempi credibili per loro”; ai giovani “se ci siamo accontentati di dire che essi sono il futuro della società ma ne abbiamo ignorato i bisogni reali e non abbiamo fatto niente per sostenere i loro sogni”; al “nostro territorio, spesso ridotto a luogo solo da sfruttare e da sfregiare, facendoci beffe di ogni forma di legalità, e non a luogo da far fruttificare per il bene comune”. Nell’attesa mons. Galantino chiede a tutti di “pregare affinché la Sua visita ci aiuti a ridare gioia, vigore e coerenza alla fede di ciascuno. Il Signore accompagni il nostro cammino di preparazione all‘incontro con Papa Francesco”. Fonte: Agensir
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