Ad aspettarlo non c’è nessuno. Per strada solo un bambino, perso tra i suoi giochi. «Ciao, dov’è la mamma?», gli chiede il Pontefice. Il piccolo: «Mamma, vieni! C’è un signore in bianco..». Così è iniziata la visita del Santo Padre in un campo nomadi alla periferia di Roma.
L’agenda del pontefice prevedeva per il pomeriggio la visita alla parrocchia di San Michele Arcangelo, a Pietralata.
Ma prima di raggiungere la chiesa, Francesco ha chiesto di fare una sosta, durata circa 15 minuti, a una «baraccopoli» sorta vicino al parcheggio di Ponte Mammolo, a 300 metri dalla meta ufficiale.
Qui, spiegano i residenti e il parroco di San Michele Arcangelo, monsignor Aristide Sana, vivono «profughi, eritrei, comunità di lingua spagnola. Ci sono molte situazioni di immigrazione clandestina e in passato anche rom». Un altro gesto di attenzione e solidarietà, dunque, del pontefice verso gli «ultimi». È stato «un momento molto bello, molto commovente», hanno detto gli uomini della vigilanza del Papa ai giornalisti. Il Papa ha incontrato, tra gli altri, un gruppo di persone latino-americane, visibilmente incredule ed emozionate. Una emozione che ha contagiato anche Papa Bergoglio.
Il Pontefice ha recitato con loro il Padre Nostro in spagnolo e ha dato la benedizione, tra abbracci, carezze e baci ai bimbi, e foto scattate con i telefonini Quella nei pressi di ponte Mammolo è un’area «difficile» per la convivenza. In passato la zona era stata al centro di scontri tra residenti e occupanti di campi nomadi. Nel settembre 2007 una quarantina di persone, con il volto coperto da passamontagna e armati di catene, bastoni, sassi e bottiglie, avevano prima lanciato alcune molotov contro un accampamento e poi tentato una sorta di «assalto».
Poi Papa Francesco ha cominciato verso le 16 la visita alla parrocchia romana di San Michele Arcangelo – l’ottava del Pontificato – recandosi a Pietralata, quartiere periferico a nord di Roma. Quindi, il Papa ha raggiunto la piccola chiesa in muratura, accolto da centinaia di persone alle quali ha rivolto saluti affettuosi.
Quindi, Francesco ha cominciato a visitare i vari gruppi della comunità parrocchiale, cominciando dagli ammalati e dai senza fissa dimora assistiti dalla Comunità di Sant’Egidio, per poi proseguire con i bambini battezzati durante l’anno e i loro genitori, e i bambini e ragazzi del catechismo, con i quali si è intrattenuto per uno scambio di domande e risposte.
In particolare, nel rispondere a un bambino, Papa Francesco ha fatto una considerazione sulla guerra e su chi la suscita nel cuore umano:
Oggi ha ricordato il Papa, ci sono guerre in Ucraina, in Africa perché, ha detto “c’è l’odio. E chi semina l’odio? Gesù? No, Gesù semina la pace, l’amore. Quando voi sentite nel cuore odio, gelosie, invidie, state attenti, perché questo viene dal diavolo”. E poi un consiglio agli sposi, tante volte suggerito in passato: “Mai finire la giornata senza fare la pace. In un matrimonio, la cosa brutta brutta è il rancore. Mai finire la giornata senza fare la pace, almeno con un gesto”.
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IL VIDEO DELLA VISITA DI PAPA FRANCESCO AL CAMPO NOMADI
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A cura di Redazione Papaboys
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