“Il mio cuore è pieno di gratitudine per i 90 anni che il Buon Dio mi ha donato”. Così il Papa emerito Benedetto XVI che ieri, all’esterno del Monastero Mater Ecclesiae nei Giardini Vaticani, ha festeggiato in un clima familiare i suoi 90 anni, compiuti domenica scorsa. Fra i partecipanti, suo fratello Georg, il governatore della Baviera, Horst Seehofer, il prefetto della Casa Pontificia e suo segretario particolare, mons. Georg Gänswein, e una trentina di Gebirgsschützen, i tradizionali fucilieri di montagna bavaresi.
“Mein Herz ist erfüllt von Dankbarkeit für die 90 Jahre, die der Liebe Gott mir geschenkt hat…
Il mio cuore è pieno di gratitudine per i 90 anni che il Buon Dio mi ha donato. Ci sono state prove e tempi difficili, ma sempre Lui mi ha guidato e me ne ha tirato fuori, in modo che io potessi continuare il mio cammino e sono pieno di gratitudine soprattutto perché mi ha donato una così bella patria che ora voi (i Gebirgsschützen, fucilieri di montagna bavaresi) portate da me. La Baviera è bella dalla sua Creazione. Il Paese è bello per i suoi campanili, le case con i balconi pieni di fiori, le persone che sono buone. E’ bello, in Baviera, perché si conosce Dio e si sa che è Lui che ha creato il mondo e che questo è bene quando noi lo costruiamo insieme a Lui. Vi ringrazio tanto per aver portato la Baviera qui, quella Baviera aperta al mondo, vivace, felice, che può essere tale perché le sue radici affondano nella fede”.
Quindi Benedetto XVI ha proseguito il suo saluto ringraziando i presenti:
“Euch allen vergelt’s Gott, vom Ministerpräsidenten angefangen bis zu euch allen…
A voi tutti un Vergelt’s Gott (Dio ve ne renda merito), a partire dal governatore della Baviera e a voi tutti. Sono contento che abbiamo potuto riunirci sotto questo bel cielo azzurro romano, che con le sue nuvole bianche ricorda la bandiera bianco-azzurra della Baviera – è sempre lo stesso cielo … Vi auguro la benedizione di Dio. Portate i miei saluti a casa, la mia gratitudine a voi e con quanto piacere, nel mio cuore, continuo a passeggiare e a vivere nei nostri paesaggi e spero, che tutto rimanga così. Vergelt’s Gott”.
Un momento di festa e di gioia, dunque, rallegrato da qualche boccale di birra, da alcuni doni provenienti dalla Baviera e dalla musica bavarese, suonata per il Papa emerito da una piccola banda.
UN LIBRO DA NON PERDERE SUL PAPA EMERITO
Benedetto XVI ha compiuto 90 anni, ieri, proprio nel giorno di Pasqua. Tanti gli auguri che ha ricevuto. Ma i festeggiamenti sono stati spostati a oggi. Nel pomeriggio il Papa emerito riceve nella sua residenza in Vaticano, il Monastero Mater Ecclesiae, una piccola delegazione della sua terra natale, la Baviera.
Un momento di festa semplice e familiare. Della testimonianza di fede e umanità di Josef Ratzinger parla un libro uscito in questi giorni, intitolato “Benedetto XVI, immagini di una vita”, edito dalla San Paolo e firmato dalla giornalista Maria Giuseppina Bonanno e dal responsabile dell’ufficio stampa della Fondazione Joseph Ratzinger, Luca Caruso. Al microfono di Alessandro Gisotti, Caruso si sofferma sull’idea di raccontare il Papa emerito attraverso le immagini:
R. – L’idea nasce un po’ rifacendoci a un passo del Siracide: “Se trovi un saggio, va’ presto da lui, il tuo piede logori i gradini della sua soglia”. Il desiderio mio e di Maria Giuseppina Buonanno era quello di far conoscere in maniera semplice a chiunque voglia la vita di un grande testimone della fede di questo secolo. Questa narrazione nasce dall’incontro sinergico tra il testo e l’immagine: quello che uno legge nel racconto testuale lo vede a fianco tradotto in immagine.
D. – Nella prefazione padre Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger, scrive che “gli occhi di Benedetto XVI sono quelli di un uomo che cerca la verità e che la intuisce”…
R. – Questo è vero, è uno sguardo che va oltre che già pregusta la luce, il fulgore della Risurrezione! Joseph Ratzinger è nato di Sabato Santo ed è stato battezzato con quell’acqua: vive le difficoltà, le gioie i dolori di ogni giorno ma già pregusta qualcosa che va oltre, il fulgore della Risurrezione.
D. – Il capitolo conclusivo è dedicato al rapporto tra Papa Francesco e quello che da 4 anni è il Papa emerito. Anche qui tante immagini belle di questo rapporto inedito e soprattutto straordinario di fraternità tra Bergoglio e Ratzinger…
R. – Sì, loro sono un modello di fraternità episcopale ma anche – in un periodo tormentato di guerra, di violenza – sono un modello splendido di amicizia, di fraternità per ogni uomo. Per Papa Francesco, Papa Benedetto è il “nonno saggio in casa” e Papa Benedetto è colpito dall’entusiasmo, dalla gioia, dall’allegria, dalla gioia della fede trasmessa da Papa Francesco.
D. – Nel libro è contenuto anche un breve testo di Georg Ratzinger, il fratello del Papa emerito che sottolinea come molte persone trovino nelle parole di Benedetto XVI “forza e orientamento”. Abbiamo parlato molto di immagini ma certamente il tema della parola è fondamentale ed è un’eredità feconda e con un lungo ampio orizzonte nel caso di Joseph Ratzinger…
R. – Sì, Papa Benedetto è stato un grandissimo intellettuale, frutto della tradizione mitteleuropea più alta. E questa sua ricerca ininterrotta del volto di Dio attraverso lo studio della teologia è il suo patrimonio più grande che ha arricchito tutta la riflessione di chi lo ha ascoltato e continuerà a seminare frutti a lungo nella vita della Chiesa.
Fonte it.radiovaticana.va/
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