Il vescovo Tomasin: “Dopo la visita a Medjugorje mi sentii profondamente rinnovato”
Il vescovo di Quixada è venuto in visita a Medjugorje e ha parlato delle sue esperienze passate.
La prima volta lo spinse un amico nel 1984. “Rimasi colpito -ha detto tra l’altro- dal fatto che, prima ancora della preghiera serale, la Chiesa poco illuminata si fosse già riempita, soprattutto di giovani.
Poi mi colpì la profonda devozione, che nulla ha in comune col fanatismo, le confessioni, la preghiera sulle colline. Mi recai in Chiesa e per quasi tutto il giorno rimasi in preghiera. Trascorsi così le mie giornate a Medjugorje.
Non parlai con nessuno dei francescani o dei veggenti. Tornato a casa mi sentii profondamente rinnovato. Capii meglio Maria e che, grazie a Lei, la Chiesa si rinnova…”
Tornai ancora…con la profonda convinzione che lì accadono molte cose che non si possono spiegare né con la filosofia, né con la psicologia. Scoprii l’autenticità della fede e i suoi frutti. Nessuno può mettere in discussione i frutti di Medjugorje.
La presenza di Dio e la sua misericordia sono evidenti, e davanti agli occhi della Chiesa la sua grazia giunge per mezzo della misericordia della Madre, madre dei peccatori, che è stata vicino alla croce.
Per me questa autenticità è innegabile. Per quanto riguarda le apparizioni, oltre alle conversioni e ai buoni frutti della fede ci dev’essere qualcosa di più e per questo bisogna attendere”.
Il vescovo brasiliano emerito, della diocesi di Feira, ha trascorso a Medjugorje una settimana. “L’impressione per me più forte è stata la semplicità della preghiera e la forza della fede di coloro che ho incontrato, senza fanatismi.
Ho visto molti giovani. I Santuari mariani hanno un ruolo fondamentale nella vita della Chiesa”.
Fonte: Eco di Maria Regina della Pace