Parla Saunders, una vittima di abusi: “Summit in Vaticano? Per ora restano parole!”
Una scelta della Redazione dei Papaboys, dare voce anche a chi non ha voce, e vede il vertice che finisce oggi in Vaticano, come una ulteriore occasione persa.
Preghiamo per lui, e perchè anche la Chiesa possa concretizzare VELOCEMENTE E CON DECISIONI DRASTICHE le buone intenzioni di questi giorni!
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Peter Saunders, attivista inglese nella lotta contro la pedofilia, vittima di abusi da parte di un sacerdote cattolico, tra i fondatori dell’Associazione Ending Clergy Abuse. “Fin qui la maggioranza di noi è delusa perché il Papa ha spiegato chiaramente che questo incontro non è un tentativo serio di affrontare gli incredibili scandali che colpiscono la Chiesa e il Vaticano. Si parla di ‘creare consapevolezza’, di ‘training’, ma queste sono cose in cui non dovrebbe esserci bisogno di training. Lo stupro di bambini, lo stupro e la violenza di qualunque adulto vulnerabile è un atto criminale e orribile.
Tutti lo sanno, da dovunque vengano, e se il Papa avesse davvero l’intenzione di proteggere i bambini allora dovrebbe istituire delle leggi tali che qualunque religioso vi contravvenga sia escluso in modo definitivo dalla Chiesa. La stessa cosa dovrebbe applicarsi a chiunque, vescovo o Papa, insabbi questi crimini.
Dovrebbero essere esclusi definitivamente e non spostati da una sede all’altra come succede adesso, non finanziati come è successo nel mio paese con somme di denaro per scappare in un altro paese”. “L’unica cosa che cambia è che quando c’è una pressione insormontabile sul Papa e sulle istituzioni, allora sono costretti a fare qualcosa.
Ma fanno il meno possibile. Si sapeva che McCarrick era un violentatore già venti, trent’anni fa. Lo sapevano tutti e sappiamo che il Papa sapeva la sua storia. Non credo sia una coincidenza che sia stato espulso dalla Chiesa solo pochi giorni prima di questo cosiddetto summit di Roma”.