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Parlava lingue sconosciute. L’8 Aprile (del 1898) nasceva Maria Teresa Neumann: ecco i prodigi della mistica

L’8 Aprile 1898 nasceva Maria Teresa Neumann (mistica)

Maria Teresa Neumann. È stata riscontrata anche la sua sopravvivenza “anoressica”: per 36 anni si nutrì esclusivamente con la Comunione eucaristica.

L’8 Aprile 1898 nasceva la Serva di Dio Maria Teresa Neumann, una delle mistiche più importanti del ‘900. Nel 1926, ad un anno dalla sua miracolosa guarigione da paralisi e cecità, la mistica tedesca vide comparire sul suo corpo, il Giovedì Santo, i segni della Passione del Signore.

Questi segni, avuti da Teresa in estasi, erano visibili dalle ferite che grondavano copiosamente sangue fino al venerdì sera. Al sabato mattina tutto finiva. Tutto questo durò per ben 36 anni, fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1962 all’età di 64 anni. Le ferite, non trattate, non andarono mai incontro a infezioni.

Maria Teresa Neumann: la mistica che parlava lingue sconosciute

Quando entrava in estasi, la contadina tedesca, che conosceva soltanto il proprio dialetto, manifestava fenomeni di xenoglossia: riusciva a parlare in latino, in greco antico ed in aramaico

, “riportando non solamente parole o parti di frasi che si trovano nella Bibbia, ma facendo anche affermazioni a completamento”.

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Talvolta, durante alcune particolari visioni Teresa era in grado di sollevarsi dal pavimento per almeno una ventina di centimetri, e di rimanere in questo stato per alcuni minuti, quasi per partecipare con più coinvolgimento alle immagini che “vedeva”.

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La mia carne è vero cibo

Sin da quando era guarita dalla cecità e dalla paralisi, Teresa sentiva sempre di meno il desiderio di nutrirsi. Da quando ebbe le stigmate, per 36 anni, fino alla sua morte, non mangiò né bevve alcunché: soltanto ogni mattina, alle sei, riceveva Gesù Eucaristia. Pochi grammi di pane per ogni giorno.
Molti, giustamente, la pensavano una simulatrice. Tutto fu tentato per smascherarla, ma sempre i medici, invitati per controllarla, arrivavano scettici e se ne partivano convertiti. La Diocesi di Ratisbona, cui Teresa apparteneva, organizzò una commissione severissima che, a turno, per settimane intere, non la perse di vista neppure un istante, né di giorno, né di notte, senza mai lasciarla sola.

Altre commissioni, diverse da quella ecclesiastica, interamente formate da persone non credenti giunsero alla medesima conclusione: Teresa Neumann si nutriva di sola Eucaristia, rifiutando sempre d’istinto, quando per provarla, le offrivano un’ostia non consacrata. Ella voleva Gesù solo, viveva per Lui e di Lui, realizzando alla lettera il discorso del Divin Maestro proclamato nella sinagoga di Cafarnao: «Chi mangia di me, vivrà per me» (Gv 6,57).
Il suo parroco, constatato con sicurezza il fenomeno che durava da anni, affermò: «In Teresa si compì alla lettera la parola di Gesù: La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda; così come: Non di solo pane vive l’uomo. Quasi che il Cristo volesse mostrare che nutrirsi misticamente di Lui basta anche alla vita fisica».

Ed è proprio per questo fenomeno straordinario che il Reich di Hitler non diede, o meglio, ritirò a Teresa la tessera del vitto, benché già molto razionato, perché a lei bastava quell’Ostia che le portava ogni mattina il sacerdote. Così anche la burocrazia nazista rendeva testimonianza ad una meraviglia strabiliante. Era la meraviglia della follia della Croce che si realizzava in Teresa, ma quella follia l’aveva anche dotata di uno stupendo equilibrio psichico.

Al di fuori dei giorni della Passione e Risurrezione, Teresa Neumann conduceva una vita normalissima: lavorava in giardino e talvolta anche nei campi, si muoveva nei dintorni, riceveva, consolava, sosteneva i pellegrini che venivano a farle visita, rispondeva di persona ad innumerevoli lettere e qualcuno diceva che nella sua casa si operassero anche miracoli. Aveva l’aspetto florido e roseo della serena, buona e felice casalinga della Baviera; non aveva pose da mistica, tutta semplicità, bontà e serenità, donna di una giocondità straordinaria, di chi sa di essere chiamata alla Vita senza confini!
Teresa e la sua famiglia erano decisamente antinazisti, ma Hitler non la molestò mai, perché temeva quella donna che, attraverso le sue visioni, gli annunciava il giorno dell’ira e la sua catastrofe finale. Hitler infatti era soggiogato da tutto ciò che non era spiegabile razionalmente.

Una piccola umile donna, segnata dalle piaghe del Cristo che faceva tremare Hitler e le sue famigerate SS.

Teresa si spense nel 1962, a 64 anni. Migliaia e migliaia di persone hanno sollecitato presso la Diocesi di Ratisbona l’inizio del processo di beatificazione. Non si contano più le grazie a lei attribuite, decine sono i miracoli che sarebbero stati fatti per sua intercessione da Dio.
Teresa Neumann è stata il segno vivo della presenza del Cristo vivo nella storia.
Poiché la fede è l’incontro con il Vivente, credibile, palpabile, operante, anche per mezzo dei Santi

 

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