Per la prima volta a una donna il Premio Ratzinger

Due illustri studiosi – Anne-Marie Pelletier e mons. Waldemar Chrostowski – sono le personalità alle quali sarà conferito il prossimo 22 novembre il premio Ratzinger 2014 promosso dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. In Sala Stampa Vaticana, oggi la presentazione del premio e del convegno che si terrà in ottobre presso l’Università Bolivariana di Medellin, in Colombia. Ce ne parla Benedetta Capelli:

Per la prima volta da quando è stato istituito nel 2010, il Premio Ratzinger andrà quest’anno ad una donna. Si tratta della professoressa francese Anne-Marie Pelletier, studiosa di ermeneutica e di esegesi biblica, che si è anche dedicata alla questione della donna nel cristianesimo e nella Chiesa. Da molti anni coltiva interesse per il rapporto tra “Giudaismo e Cristianesimo” e per il mondo monastico. La sua produzione letteraria è molto estesa, la studiosa ha partecipato come uditrice al Sinodo dei vescovi nel 2001. A presentarla il cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI:

“La prof.ssa Pelletier è dunque una personalità di forte rilievo nel cattolicesimo francese contemporaneo, che unisce a un meritato prestigio scientifico e a una grande e versatile vivacità culturale un’autentica dedizione a cause assai importanti per la testimonianza cristiana nella società”.

Primo polacco a conseguire il premio, mons. Waldemar Chrostowski è un illustre studioso di teologia, conoscitore dell’ebraico biblico e contemporaneo, ha partecipato come esperto al Sinodo del 2008 sulla Parola di Dio. “Il suo campo di lavoro preferito – ha detto il cardinale Ruini – è l’Antico Testamento, in particolare i Profeti, ma anche la letteratura giudaica intertestamentaria, il giudaismo rabbinico e i suoi rapporti con il cristianesimo”:

“Ma è anche un infaticabile e apprezzatissimo divulgatore della conoscenza della Bibbia, attraverso corsi di formazione, esercizi spirituali, pellegrinaggi. E’ impegnato inoltre nel dialogo cattolico-giudaico e polacco-giudaico. Unisce dunque al rigore scientifico la passione per la Parola di Dio, il servizio alla Chiesa e la sollecitudine per il dialogo interreligioso”.

In Sala Stampa Vaticana è stato anche presentato il quarto Convegno, promosso dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, che si terrà presso la Pontificia Università Bolivariana di Medellín, in Colombia, dal 23 al 24 ottobre. Tema di quest’anno è: “Il rispetto della vita, cammino per la pace”. Mons. Giuseppe Scotti, Presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI:

“L’appuntamento di ottobre a Medellín sottolinea ancora una volta che le università – i giovani, gli studenti, i docenti, coloro che lì all’università studiano, pensano, lavorano, pregano, amano – possono e vogliono farsi parte attiva e interessata nella costruzione di un futuro pienamente umano, consapevoli – come ricordava Benedetto XVI – che “i nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi, nonché da sanguinosi conflitti ancora in atto e da minacce di guerra, questi nostri tempi reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo”.

Nel suo intervento l’ambasciatore della Colombia presso la Santa Sede, Germán Cardona Gutiérrez, ha sottolineato la necessità di promuovere la cultura della pace che poggia sul rispetto della vita e della dignità umana. “La vera pace e lo sviluppo integrale dei popoli – ha aggiunto – deve necessariamente costruire la base del rispetto per la vita umana”.

Dalle domande dei giornalisti sono emersi ulteriori dettagli sul convegno in Colombia che avrà una struttura “aperta” con una sessione di lavoro riguardante il cammino della pace attraverso il Magistero degli ultimi tre Pontefici. “Ancora vivissimo l’interesse di Benedetto XVI alle problematiche teologiche”: ha riferito il cardinale Ruini, per il quale il Papa emerito “è molto discreto nella scelta dei premiati”.

(Tratto dall’archivio della Radio Vaticana)

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