Le periferie della città e dell’anima accenderanno il centro storico della Caput Mundi il 21 marzo, in una lunga processione da piazza Santi Apostoli al Pantheon, da piazza Navona a Castel Sant’Angelo, fino a San Pietro. Con la speranza che anche Papa Francesco si affacci. «L’invito glielo abbiamo inviato» conferma don Aldo Bonaiuto, che per anni ha lavorato fianco a fianco con don Oreste Benzi, fondatore dell’associazione Giovanni XXIII, che organizza la via Crucis «per le donne crocifisse», in collaborazione con il Vicariato di Roma, Servizio diocesano per la pastolare giovanile.
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Ma all’iniziativa hanno aderito molte associazioni. «La Comunità di Sant’Egidio – conferma don Aldo – il Rinnovamento nello Spirito, la Caritas Diocesana di Roma, l’Unione superiori maggiori italiani (Usmi), Unitalsi, il Mofra (Francescani), l’associazione nazionale Papaboys, i Nuovi Orizzonti, e l’Associazione Famiglie numerose». Durante la serata non mancheranno le testimonianze ascoltate dalla viva voce delle ragazze che sono riuscite a rifarsi una vita, che racconteranno le loro vicende».
Ogni giorno in Italia le Forze dell’Ordine scovano e arrestano i criminali dediti allo sfruttamento della prostituzione.
Quotidianamente, sia sulle strade che all’interno di locali privé, night, alberghi e appartamenti, vengono eseguite operazioni di polizia esemplari, dimostrando come il fenomeno della prostituzione coatta sia molto diffuso. Tuttavia i mercenari e gli schiavisti continuano imperterriti a gestire il traffico di queste giovanissime donne, spesso anche minorenni, beffandosi dello Stato italiano che non considera reato il prostituirsi bensì il costringere l’altro a farlo.
Ci sono anche le mormorazioni di un popolo consapevole ma impaurito, quasi assuefatto, alla drammatica situazione che vedrebbe le organizzazioni impadronirsi del territorio. Insomma una vera e propria base intoccabile e un covo non così sconosciuto dove mafie albanesi, russe, nigeriane e rumene, con la connivenza di quelle italiane, si spartiscono il bottino ricavato sulla pelle di queste povere ragazze. Sì, perché, di fatto sono proprio loro a stare di giorno e di notte semi nude, a prendere calci e pugni e a rischiare la vita…quelle donne che molti ancora si ostinano a considerare prostitute per libera scelta!
Noi, che sulle strade ci andiamo da oltre 30 anni, sappiamo di trovarci dinanzi ad una colossale ipocrisia e falsità.
Forse il regime di schiavitù e sfruttamento ha trovato un ambiente socialmente felice e compiacente in questi territori?
Ecco perché scenderemo in strada, come ci ha insegnato il nostro fondatore Don Oreste Benzi,chiedendoti di unirti a noi nel tempo cristiano della Quaresima, venerdi 21 Marzo alle ore 19.30.Ci ritroveremo a Roma a P.zza SS. Apostoli per abbracciare simbolicamente tutte le strade di questo orribile mercato, per donare solidarietà e innalzare la preghiera di supplica al Signore nei confronti di queste nostre giovani sorelle.
Ti aspettiamo !
Giovanni Paolo Ramonda
Responsabile Generale
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, è un Ente Ecclesiastico internazionale che opera nel mondo dell’emarginazione in Italia e all’estero. La Comunità vive la propria vocazione attraverso la condivisione diretta e la rimozione delle cause che provocano le ingiustizie. Mossi dallo Spirito a seguire Gesù povero e servo, i membri della Comunità mettono la propria vita al fianco dei più deboli e si impegnano a cercare di togliere le cause che creano lo stato di bisogno.
La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente in Italia e in circa 40 Paesi del mondo con oltre 600 case famiglia e strutture di accoglienza; ogni giorno mangiano con noi più di 60.000 persone.
LE SCHIAVE VANNO LIBERATE, NON POSSONO ASPETTARE
A partire dal 1991, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è impegnata in un’opera continua e sempre più articolata per liberare dal racket il maggior numero di ragazze schiavizzate. L’intervento intrapreso di questi ultimi anni ha assicurato la libertà a circa 7.000 ragazze ridotte in stato di schiavitù. Questo è stato reso possibile grazie al lavoro in rete organizzato all’interno dell’Associazione che, divisa in zone, dà vita ad un servizio “antitratta per il recupero di ragazze schiavizzate”.
CHI SONO GLI SCHIAVISTI?
> Sono i criminali che le usano come merce per lo sfruttamento sessuale.
> Sono i cosiddetti clienti che approfittano del loro stato di schiavitù.
> Sono coloro che affittano le case, i gestori dei locali e gli albergatori che favoriscono e mantengono il racket.
> Sono tutti coloro che hanno il potere di far osservare le leggi per liberare queste vittime, ma non compiono il loro dovere.
SITO INTERNET DELL’INIZIATIVA: www.donnecrocifisse.it
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