“Niente nutre di più le false speranze e le pie illusioni delle prime quattro ore di una dieta”. Stringiamo i denti, serriamo i pugni, diciamo “Stavolta sarà diverso!” Abbiamo gli occhi fissi sul premio, e poi… ci svegliamo aggrappati a una scatola di biscotti ormai vuota. Siamo delusi, ma non sorpresi – ci è già successo in passato.
Peggioriamo le cose: “Niente nutre di più le false speranze e le pie illusioni delle prime quattro ore dopo la confessione”.
Potrebbero essere quattro minuti, quattro ore o quattro giorni. Facciamo una confessione sincera e poi ci ritroviamo in breve a commettere gli stessi peccati. Cosa sta succedendo?
Anche se possiamo comprendere bene la confessione sacramentale, ci impegniamo in un onesto esame di coscienza, ci pentiamo dei nostri peccati e facciamo la conseguente penitenza, possiamo ancora – apparentemente – cadere nel peccato non molto tempo dopo. Dico “apparentemente” perché ripetere i peccati dopo la confessione è qualcosa che viene spiegato in modo brillante dalla poetessa Portia Nelson:
Autobiografia in cinque brevi capitoli
Capitolo I
Cammino per la strada.
C’è una buca profonda nel marciapiedi.
Ci cado dentro.
Sono perduta… Sono senza speranza.
Non è colpa mia.
È praticamente impossibile trovare una via d’uscita.
Capitolo II
Cammino lungo la stessa strada.
C’è una buca profonda nel marciapiedi.
Faccio finta di non vederla.
Ci cado di nuovo.
Non riesco a credere di trovarmi nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Ci vuole molto tempo per uscirne.
Capitolo III
Cammino lungo la stessa strada.
Capitolo IV
Cammino lungo la stessa strada.
C’è una buca profonda nel marciapiedi.
La aggiro.
Capitolo V
Prendo un’altra strada.
“Prendo un’altra strada”. Ricorda molto l’ultima riga dell’atto di dolore che abbiamo imparato da bambini: “Propongo, col tuo santo aiuto, di non offenderti più, e di fuggire le occasioni prossime del peccato”. Il problema non ha a che fare con la risoluzione, o con la grazia di Dio. Il problema è che non consideriamo sempre con sufficiente attenzione le circostanze o le motivazioni del nostro peccato, e quindi non dovremmo sorprenderci quando ci troviamo a commettere gli stessi peccati.
Ovviamente dobbiamo stare attenti alle circostanze che facilitano il nostro peccato. Ad esempio, se sappiamo che consumiamo alcool o pornografia quando siamo annoiati, allora non appena iniziamo ad annoiarci dobbiamo contattare i nostri amici.
Conoscere le circostanze che favoriscono il nostro peccato può aiutarci. E la risoluzione di non peccare più? La dolorosa verità è che quando scegliamo il peccato riveliamo che amiamo il nostro idolo più di quanto amiamo la nostra amicizia con Dio. Dobbiamo affrontarci e chiederci “Perché?” Potremmo rivolgerci a un vizio come la lussuria o la gola (e i vizi diventano sempre idoli) perché non confidiamo in Dio. È un problema fin dalla Genesi. O potremmo rivolgerci al peccato come scorciatoia per gestire il dolore nella nostra vita.
In altre parole, il dolore della nostra vita può diventare un esercizio di autocommiserazione che diventa a sua volta una scusa per il peccato. Spezzare un’abitudine di peccato richiede di stabilire l’abitudine di rivolgersi al Dio vivente e amorevole, non a qualsiasi idolo morto, ogni volta che ci troviamo in una situazione di necessità o nel dolore.
La risoluzione “Niente più peccato”, nota anche come “fermo proposito di emendamento”, dipende non solo dalla nostra buona volontà, ma anche dalla nostra conoscenza delle circostanze e delle motivazioni del nostro peccato. Senza questa conoscenza, anche se diciamo “Stavolta sarà diverso” probabilmente non lo sarà.
Prima della vostra prossima confessione, quando esaminerete la vostra coscienza, chiedete a Dio la grazia di individuare chiaramente le circostanze e le motivazioni che vi portano al peccato. Allora, quando nel confessionale prometterete di “non offenderti più e di fuggire le occasioni prossime del peccato”, saprete precisamente cosa state promettendo, e sarete quindi capaci – con la grazia di Dio – di agire di conseguenza.
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org)
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Grazie tante per questa bella riflessione!
Bellissimo,grazie per averlo pubblicato!!!