Anche ora, anche da qui, rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città. Soffro e piango, pensando alle sofferenze della popolazione ucraina e in particolare ai più deboli, agli anziani e ai bambini. Giungono persino notizie terribili di bambini espulsi e deportati.
E mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace;
se ci sia la volontà di evitare una continua escalation militare e verbale; se si stia facendo tutto il possibile perché le armi tacciano. Queste le parole ripetute da Papa Francesco al Regina Coeli di questa domenica, ancora una volta inascoltate.
Da due mesi il Pontefice ogni giorno che Cristo manda alla terra, implora i potenti del mondo di mettere fine a questa ‘crudele pazzia’ che è la guerra, ma i ‘padroni degli Stati’ non mostrano nessuna ‘adesione’ all’invito di mettersi seduti intorno ad un tavolo e continuano nella folle corsa agli armamenti.
Papa Francesco ha scelto di presentare sotto forma di domande i dubbi che attanagliano molti e che si accrescono con l’aumentare dell’escalation militare nella guerra in Ucraina. Un’escalation militare preoccupante per un conflitto sempre più devastante che ha costi altissimi per la popolazione civile inerme e che va di pari passo con l’aumento delle minacce verbali, della totale demonizzazione dell’avversario, delle simulazioni su possibili attacchi nucleari.
Il protrarsi della guerra di aggressione perpetrata dall’esercito russo contro l’Ucraina – scrive Andrea Tornielli su Vaticannews – , la corsa al riarmo, la mancanza di iniziative forti a livello internazionale, fa sì che si stia sempre più affermando il pensiero di chi considera ineluttabile il conflitto armato, il ritorno al passato e ai vecchi “schemi” di guerra che speravano superati.
“Mentre si assiste a un macabro regresso di umanità – ha detto il Papa – mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace; se ci sia la volontà di evitare una continua escalation militare e verbale; se si stia facendo tutto il possibile perché le armi tacciano”.
È piuttosto evidente la difficoltà a rispondere affermativamente ai quesiti di Francesco. “Tutti vogliamo la pace”, è la risposta dei leader del mondo. Ma questa volontà a parole – se viene espressa – non si trasforma in determinazione creativa e in autentica volontà di negoziare. Si parla di pace e si continua ad applicare quello che il Papa ha definito lo “schema di guerra”.
Nei giorni scorsi il cardinale Pietro Parolin, auspicando una nuova Conferenza di Helsinki, ha detto: “Guardare a ciò che è accaduto negli ultimi decenni ci dovrebbe convincere della necessità di confidare maggiormente negli organismi internazionali e nella loro costruzione, cercando di renderli di più una ‘casa comune’, dove tutti si sentano rappresentati. Al tempo stesso ci dovrebbe convincere della necessità di costruire un nuovo sistema di relazioni internazionali, non più basato sulla deterrenza e sulla forza militare: è una priorità. E lo è perché, se non riflettiamo su questo, se non lavoriamo per questo, siamo destinati a correre verso il baratro della guerra totale”.
Per questo il Successore di Pietro ha ripetuto la sua supplica chiedendo che “non ci si arrenda alla logica della violenza, alla perversa spirale delle armi” e si imbocchi finalmente la via del dialogo e della pace.
Per iscriverti gratuitamente al canale You Tube della redazione: https://bit.ly/2XxvSRx ricordati di mettere il tuo ‘like’ al video, condividerlo con gli amici ed attivare le notifiche per essere aggiornato in tempo reale sulle prossime pubblicazioni.
Non dimenticare di iscriverti al canale (è gratuito) ed attivare le notifiche
La Russia avrebbe un piano per invadere la Moldova ripetendo lo “scenario del Donbas”. Lo riferiscono media ucraini citando fonti dell’intelligence ucraina riportate dalla televisione pubblica ucraina. Ci sarebbe una serie di indicatori che lasciano presagire un prossimo attacco alla Moldova che ha un esercito di 3.250 soldati. In particolare, riferiscono i media, l’intelligence ucraina sta registrando alcune attività all’aeroporto di Tiraspol, la capitale de facto della Transnistria non riconosciuta.
Fonti affermano che la Russia prevede di far atterrare aerei da trasporto ed elicotteri in Transnistria che volano dalla Crimea occupata. Allo stesso tempo a Chisinau, la capitale della Moldova, sono previste rivolte e proteste. Tuttavia, queste informazioni contraddicono l’analisi delle agenzie di intelligence occidentali secondo cui la Russia non la possibilità di sorvolare in sicurezza senza che le difese aeree dell’Ucraina nella regione di Odessa non abbattano i suoi velivoli.
A Mariupol, a partire dalle 7 (le 6 in Italia) sono riprese le operazioni di evacuazione dei civili. La conferma arriva dal Consiglio comunale della città, che ha indicato come gli autobus stiano partendo dal centro commerciale di Port City. Il 1° maggio erano stati evacuati cento civili dalla città sotto assedio.
Papa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…
Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…
Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…
Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…
Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…
Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…