Piazza San Pietro: preghiera e poi… Papa Francesco eletto!

Il rischio che corre la memoria è di confinarsi nella sfera mentale alla quale attingere al momento del ricordo opportuno… La tenerezza di Dio, tuttavia, la stringe a sè e le risveglia gioie ed emozioni, fino a far sentire perfetto come allora persino il cuore in gola.

Questi sono in giorni in cui un anno fa – come oggi – pregavamo al Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, perché Gesù esposto ci facesse sentire, con Sé, Chiesa in Conclave: non volevamo perdere nemmeno un battito d’ala dello Spirito Santo. Eravamo pronti a coglierne ogni particolare, a riconoscerne l’azione, ad esserne testimoni. E proprio per questo avevamo bisogno di pregare.

Tutti insieme, totalizzando il più alto numero giornaliero di ore (laddove nel concetto di ‘giornaliero’ sia ben definito anche il tempo notturno). Se nelle ore immediatamente precedenti l’Extra Omnes era forte ed intenso il profumo di Emmaus, se ad ogni istante il tempo sembrava eterno, come quello degli Apostoli alle luci del sabato, allo scadere dei ‘tre giorni’, se dal mondo ci arrivava un certo timore della storia che si traduceva in pronostici e si riduceva in statistiche, la strada percorsa con Benedetto aveva forgiato la nostra speranza e maturato la certezza che tutto fosse nel disegno d’amore del Padre. “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.

Davanti all’Eucarestia dal cuore saliva l’interrogativo immenso, continuo, costante. E ancora: “Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio?”, fino alla liturgia della mattina del 13 marzo, nella quale il monito di Isaia si faceva garante: «Al tempo della benevolenza ti ho risposto, nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: “Uscite”, e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”…». Il Signore avrebbe mantenuto ancora la Sua promessa.

L’amore del Padre aveva provveduto tanto a noi, che ci stava conducendo ad un nuovo Pontificato: ma l’umanità non sarebbe rimasta un solo istante senza Pontefice. E il bisogno di leggere le cose di Dio, per dar senso alle lacrime di quella strana nostalgia di quando avevamo lasciato il Santo Padre a Castel Gandolfo, rinvigoriva il nostro desiderio di testimonianza: ci aveva salutato sorridendoci. Ed ora ne stavamo comprendendo la ragione. Non ci avrebbero fermato né la pioggia, né il freddo con cui la natura provvedeva a partecipare allo stato d’animo del mondo: e dall’Esposizione alla Piazza, ad ogni scrutinio, arrivava la carezza che trasformava lentamente in festa ogni sensazione. Meraviglioso Dio.

La fumata bianca fu lo start per la corsa al sagrato: erano le gambe di Giovanni a correre, perché giovani e robuste – che si fermarono sulla soglia del sepolcro vuoto ad aspettare Pietro… – La gioia divenne incontenibile tra singhiozzi e abbracci. Il cuore, però, aveva ancora bisogno di pregare: ma saliva senza sosta la lode. Saliva il ringraziamento. Qualunque fosse stato il nome del nuovo Pontefice, si sarebbe trattato del discernimento effuso dal Consolatore. Nessun dubbio nel cuore dei Papaboys. Nessun dubbio nel cuore della Chiesa in festa. “Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Marium Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio qui sibi nomen imposuit Franciscum”. Non si sapeva molto di lui, se non un relativo grado di ‘papabilità’, nella misura in cui l’uomo, ancora una volta, avesse cercato di prevenire le sorprese di Dio: il nome che aveva scelto per sé, tuttavia, ne definiva chiaramente i connotati. Avrebbe gettato le reti a destra. E noi saremmo stati al suo fianco, su quella barca. Chissà che questo quarantennio dall’elezione di Giovanni Paolo II non ci avrebbe fatto riflettere sul tratto di storia che era servito al popolo di Israele per uscire dalla cattività dell’Egitto, sui quaranta giorni di Mosè, sui quaranta giorni di Gesù nel deserto.

Tempo dell’attesa, della purificazione, delle decisioni mature… Una cosa era certa e percepibile: era primavera. Non solo perché aveva smesso di piovere, ma perché quel capo chinato a chiedere preghiera al popolo di Dio era il colore dei nuovi germogli. Noi avevamo creduto: “È risorto, non è qui!”.

Loredana Corrao

 

 

 

 

Ultimi articoli

Carlo Acutis e Frassati santi nel Giubileo, lo ha deciso Papa Francesco. Ecco le date

Papa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…

20 Novembre 2024

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 20 novembre 2024. Maria, Avvocata nostra, prega per noi!

Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…

20 Novembre 2024

Oggi, 20 novembre, festa di Sant’Edmondo: il patrono dei regali. Chiedigli una grazia che hai particolarmente a cuore

Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…

20 Novembre 2024

Inizia oggi, lunedì 18 novembre 2024, la potente novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…

18 Novembre 2024

Festa di oggi, 18 Novembre: è la Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo (Preghiera)

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…

18 Novembre 2024

Triduo. Prega la Madonna della Salute (per i prossimi 3 giorni). Affidiamoci a lei da oggi, 18 novembre 2024

Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…

18 Novembre 2024