Sergio Centofanti – Città del Vaticano
La Corte Suprema del Regno Unito ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai genitori del piccolo Alfie Evans, 23 mesi, per ridare una speranza di vita al loro figlio. Restano confermate le due sentenze di primo grado e di appello con le quali i giudici inglesi hanno dato il via libera ai medici dell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool a staccare la spina al bimbo, colpito da una patologia neurologica degenerativa ancora sconosciuta.
Il miglior interesse di Alfie è non vivere?
Prevale, dunque, la tesi che il “miglior interesse” di Alfie è quello di non vivere, nonostante i suoi genitori chiedano di assisterlo fino alla sua morte naturale e nonostante l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma sia pronto ad accoglierlo a proprie spese, compreso il trasferimento.
Nuovo ricorso alla Corte europea dei diritti umani
Adesso, Thomas e Kate Evans dovranno tornare una seconda volta alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo invocando il principio dell’Habeas corpus secondo il quale nessuno può essere tenuto prigioniero contro la sua volontà.
L’incontro del Papa con Thomas Evans
Mercoledì scorso, il padre di Alfie aveva potuto incontrare a Casa Santa Marta Papa Francesco, che si è detto ammirato per il suo coraggio e il suo amore, addirittura paragonandolo all’amore di Dio che non vuole perdere nessuno dei suoi figli. Poco dopo l’incontro, ascoltando una richiesta di Thomas, il Papa aveva lanciato all’udienza generale un appello ribadendo con forza che l’unico padrone della vita è Dio.
Francesco alla Enoc: fare di tutto per Alfie
Il Papa ha chiesto alla presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, di fare il possibile e l’impossibile per portare Alfie a Roma per assisterlo e curarlo fino alla fine. Da segnalare anche l’iniziativa della Farnesina presso il Ministero degli Esteri britannico perché “sia accolto il desiderio dei genitori” e il bambino venga trasferito all’ospedale del Papa che, già dal luglio scorso, aveva dato la sua disponibilità ad accoglierlo.
Una rete di preghiera per sbriciolare i muri
Intanto, il vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina, che ha permesso l’incontro tra il Papa e Thomas Evans, ha lanciato una rete di preghiera per “sciogliere i cuori e sbriciolare muri che ora sembrano insormontabili”. Il messaggio del presule finisce con questa esortazione: “Unisciti alla rete dei cuori e recita una preghiera per Alfie e la sua famiglia”.