Deve essere accaduto non molto dopo l’ultima Guerra. Padre Pio era salito dalla Confessione delle donne, seguito da molti uomini, che riempirono, letteralmente, il corridoio, dall’altezza del finestrone ubicato presso la stanza n. 1 fino alla stanza di Padre Pio, cioè la n. 5. Nelle vicinanze del finestrone stavamo, uno accanto all’altro, il compianto Comm. Tucci ed io.
Dal fondo del corridoio ecco un uomo con un inginocchiatoio di legno pregiato, sollevato al di sopra degli uomini assiepati, avanzare, con molta difficoltà, per raggiungere Padre Pio, che sostava sulla soglia della sua stanza. Giunto davanti al Padre, l’uomo, ansante per la fatica fatta, gli dice: «Padre, ve l’ho portato in riconoscimento della grazia che mi avete fatto».
Al che il Padre, meravigliato e perplesso, ribatté: «La grazia che t’ho fatta io?!… Le grazie le fa Dio!».
Ed il Comm. Tucci mi fa: «Ha sentito, Padre? Le grazie le fa Dio!».
La “sentenza” spetta a Dio, non ad altri
La moglie del Prof. Filippo de Capua era incinta del primo figlio e i medici (gli specialisti) di Foggia e di Napoli avevano “sentenziato”: «Al parto, o muore la madre o muore il bimbo».
Il Professore, da quel buon Cristiano ed ottimo Terziario francescano che era, e lo è tuttora, non riposava più. Corse a San Giovanni Rotondo e, col pianto in gola, espose il caso a Padre Pio, il quale vaticinò tutto l’opposto delle previsioni dei medici. Infatti, il caro Padre tranquillizzò il trepidante Prof. de Capua, dicendogli: «Non morrà né la madre né il figlio!».
Io ignoravo tutto; ma, dovendo recarmi da Padre Pio, mi feci un dovere di chiedere al professore se volesse mandargli a dire qualcosa; ed egli mi pregò di ripetere il suo timore.
Cosa che feci scrupolosamente.
Ma Padre Pio, come mi sentì, mi rispose: «Digli così, che, se qualcosa avverrà, sarà per la sua mancanza di fede». E continuò: «Non è scritto ancora nei decreti di Dio; ma se qualcosa avverrà, sarà per la sua mancanza di fede».
Grazie a Dio e alla intercessione di Padre Pio, le cose andarono come aveva “vaticinato” il Padre e non come avevano sentenziato gli specialisti.
Padre umilissimo
Non ricordo di che discorrevamo, ma certamente qualcuno di noi dovette accennare a qualche cosa che si sarebbe fatta – sì – anche per altri Confratelli, ma con molta difficoltà, mentre, per lui (Padre Pio), la si faceva ben volentieri ed a gara.
Ritenevamo di avergli arrecato gradimento; ma Padre Pio, rispondendo, non alla nostra attestazione di affetto, ma alla cosa in genere, in modo da non mortificarci, disse: «Quanto mi fa male sentirmi dire: “Lo facciamo per lei”».
Padre Costantino Capobianco,
Detti e aneddoti di Padre Pio, pp. 75-77
Redazione Papaboys (Fonte www.settimanaleppio.it)