Far luce sulla personalità e sugli aspetti meno conosciuti di Papa Pio XII. E’ quanto si propone il film-documentario intitolato “Pio XII. Uomo della pace e Papa della guerra”, prodotto da Rai Cultura per il programma “Italiani” e presentato ieri nella Curia generalizia dei Gesuiti. Il filmato, che andrà in onda martedì 12 gennaio alle 22.00 su “Rai Storia”, ha unito per la prima volta alle immagini d’epoca provenienti dalle Teche Rai l’audio dell’Archivio sonoro Pontificio della Radio Vaticana. Il servizio di Michele Raviart per Radio Vaticana:
Eletto al soglio di Pietro pochi mesi prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, Eugenio Pacelli, Papa Pio XII, guidò la Chiesa negli anni terribili del conflitto. La sua condotta durante la guerra, imparziale nelle posizioni ufficiali e sempre volta alla pace, ne hanno fatto negli anni una figura molto dibattuta. Antonia Pilloso, autrice del documentario:
“Abbiamo cercato di ricostruire anche l’anima del Papa Pacelli: quindi andare un po’ oltre a quell’immagine stigmatizzata del Papa freddo, del Papa lontano; mentre era molto vicino alla gente e si è dato veramente molto da fare per Roma e per gli ebrei. Molti religiosi, in città e fuori Roma, hanno accolto l’invito del Papa. Abbiamo filmato anche dei diari delle monache agostiniane, dove il Papa parla dei fratelli ebrei e quindi chiede che siano ospitati anche nei conventi, là dove c’era la clausura”
Si calcola che furono oltre 4 mila gli ebrei protetti nei conventi durante l’occupazione nazista, più della metà di quelli residenti a Roma. Un’operazione in larga scala che non poté avvenire senza l’avallo papale. Tra questi c’era anche Renato Astrologo, sopravvissuto anche al bombardamento di Roma:
“Il 19 luglio del 1943, quando il palazzo fu colpito, io rimasi sei ore sotto le macerie. Quando alle sei del pomeriggio vennero i Vigili del fuoco e ci tirarono fuori, uscendo alla luce del sole – era luglio – la prima immagine che vidi fu quella del Papa: il Papa nella sua veste bianca, una figura ieratica che benediceva la gente disperata, e tutta la sua tunica piena di sangue”.
Le immagini del documentario mostrano infatti Pio XII nel quartiere di San Lorenzo subito dopo l’attacco alleato alla città occupata dai nazisti. Pacelli, l’ultimo Papa romano, era molto legato alla sua città, come dimostrano le tonnellate di cibo che la Santa Sede forniva alla cittadinanza. Su di lui è in corso una Causa di beatificazione affidata da Benedetto XVI ai Gesuiti. Uno di loro è padre Peter Gumpel, storico e relatore della Causa:
“Quello che oggi, più di ogni altra cosa è necessario cambiare è l’opinione pubblica: far vedere che Pio XII non era come a volte è descritto da una stampa sensazionalistica ideologicamente manipolata. Sin dall’inizio la Chiesa cattolica ha preso la difesa degli ebrei: si calcola che migliaia di persone furono salvate da Pio XII. L’opinione pubblica da tutte le parti, inclusi gli ebrei, era che Pio XII aveva fatto moltissimo per loro e aveva salvato tante vite”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)